Conti in rosso

La Fiera di Bergamo scrive alla Regione: via l'ospedale degli Alpini entro fine anno

L'incertezza circa le tempistiche di permanenza nei padiglioni di via Lunga del presidio sanitario dell'Ana preoccupano Promoberg (con un bilancio veramente brutto per l'anno in corso) e Bergamo Fiera Nuova. Il presidente di quest'ultimo ha scritto ai vertici locali, regionali e nazionali

La Fiera di Bergamo scrive alla Regione: via l'ospedale degli Alpini entro fine anno
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Le ultime notizie arrivate da Milano certo non hanno aiutato. Sapere che Regione vorrebbe che la Fiera di via Lunga restasse adibita a ospedale ancora per almeno 24 mesi ha fatto venire un coccolone sia a Promoberg, società gestrice della Fiera, che a Bergamo Fiera Nuova, società proprietaria dei muri. Anche perché la prima scadenza dell'accordo con l'Asst Papa Giovanni XXIII, che si occupa dell'ospedale da campo degli Alpini, inizialmente prevedeva una scadenza a fine luglio, poi prolungata fino a fine 2020. Dopo, però, la volontà è quella di rimettere in moto la Fiera con tutti i suoi eventi.

Per questo motivo Giuseppe Epinati, numero uno di Bergamo Fiera Nuova, ha deciso di scrivere sia al governatore Attilio Fontana che alla direttrice del Papa Giovanni, Maria Beatrice Stasi (oltre che al prefetto, al sindaco Gori, all'Ana e addirittura al commissario governativo all’emergenza Covid Domenico Arcuri), per chiedere che sia fatta chiarezza immediata su quando gli spazi verranno liberati. Al Corriere Bergamo, Epinati ha detto: «È una lettera in cui ho invitato tutti a soppesare bene ciò che si sta facendo: il mondo economico bergamasco è stato attento al tema dell’emergenza sanitaria, l’ha dimostrato. Ora però crediamo che, se si punta a una rinascita, anche quel mondo economico abbia bisogno dei suoi spazi».

Intanto, in quel di Promoberg si lavora calcolatrici alla mano. Dopo l'uragano giudiziario che ha travolto la società l'anno scorso, ora il presidente Fabio Sannino si trova a fare i conti economici. E se il 2019 è andato alla grande (nonostante tutto), il 2020 sarà un (prevedibile) bagno di sangue. Un rosso che è stato messo in conto con l'emergenza Covid, e che più che preoccupare per il presente mette ansia per il futuro, dato che ancora non si sa quando gli appuntamenti fieristici potranno riprendere. Se per fine 2020 la situazione non è stata ancora chiarita, il rischio concreto è di dover cancellare anche gli appuntamenti fissati per il primo semestre del 2021. Quello che il mondo Fiera di Bergamo chiede ai vertici regionali, dunque, è chiarezza. Quanto prima.

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