Vacanze in Bergamasca

«Un colpo di fulmine»: il direttore del Corriere è innamorato, il suo cuore batte per la Val Seriana

Intenso intervento del direttore del prestigioso quotidiano nazionale per esaltare spirito e ambiente della Val Seriana. «Non c’è niente di meglio che essere qui in questa estate italiana»

«Un colpo di fulmine»: il direttore del Corriere è innamorato, il suo cuore batte per la Val Seriana
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di Giambattista Gherardi

Un elogio alla bellezza franco e intenso, un’ulteriore conferma di quanto la Val Seriana e la Val di Scalve possono fare del proprio territorio una leva forte di rilancio, soprattutto fra le incertezze del post pandemia. Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, ha affidato alle pagine della rivista VAL un intervento in cui narra di un vero e proprio colpo di fulmine per le nostre Orobie e per lo spirito della nostra gente. VAL è il magazine trimestrale pubblicato da Promoserio, giunto al venticinquesimo numero e distribuito nella nuova veste grafica dalla primavera 2018. Una rivista ricca di immagini e spunti, che nel numero in distribuzione (gratuita, scaricabile qui) in questi giorni segnala i vip che in Bergamasca hanno trovato un ideale buen retiro. Luciano Fontana racconta del suo innamoramento immediato e irripetibile. «Se nelle vita esiste il colpo di fulmine - scrive -, quello per le montagne dell’Alta Val Seriana lo è stato per me senza alcuno dubbio. Non ho una lunga storia da raccontare, vacanze da bambino da ricordare, perché tutto è accaduto poco più di tre anni fa. Anche un po’ per caso. Mio figlio che andava spesso a scalare sulla Presolana e in Val di Scalve che butta lì una frase: “Proprio belle quelle montagne”. E la curiosità immediata di andare a vedere, di verificare se poteva essere il posto giusto, non troppo lontano da Milano, per passare qualche weekend e le vacanze tra cime, boschi e sentieri. Una passione questa sì che risale all’infanzia».

Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera

Un primo approccio che subito diventa incanto, trasformando la curiosità di una gita in un soggiorno stabile e prolungato. «C’è voluto poco, - scrive ancora Fontana -, il tempo di percorrere la strada che da Castione porta verso Dorga e Lantana, sotto il monte Scanapà, e con la vista sulla Presolana e sul Pora, per restare affascinato della bellezza di una valle che non ha niente da invidiare a quelle dolomitiche. Erano le vacanze di Natale di tre anni fa, due mesi dopo Dorga è diventata la nostra seconda casa. Della montagna mi piace la libertà di esplorare, di scegliere ogni giorno un sentiero nuovo, seguirlo sulla cartina, darsi una meta: una vetta, una valle chiusa, una fonte, un panorama. È la fatica e la solitudine dei pensieri, la gentilezza degli incontri (molto diversi dal chiasso delle spiagge) e lo stupore di un luogo nuovo o di un rifugio mai frequentato. Ho conosciuto i sentieri aperti della Presolana e quelli nascosti della Val di Tede che ti portano in un luogo fuori dal tempo. La salita da Rusio e i paesaggi verso il lago d’Iseo. La neve che copre le piante e il giardino e il silenzio delle serate del fine settimana, molte passate a scrivere un articolo e un capitolo di un libro, con la cima della Presolana qualche volta libera dalle nuvole (mi hanno insegnato che quando è coperta c’è pioggia in arrivo). Ho incontrato nuovi amici e scoperto che a due passi dalla mia nuova casa abitava il collega Beppe Severgnini, lui sì frequentatore antico della Val Seriana».

In effetti la rivista VAL, grazie al lavoro di Martina Biffi, propone una carrellata piuttosto ampia di turisti importanti che hanno fatto della Val Seriana la loro seconda casa: ci sono Vincenzo Mollica (storico volto del Tg1 che è stato protagonista anche di un video girato sulla seggiovia dello Scanapà e che potete vedere qui sotto), il citato Beppe Severgnini, Alma Grandin caposervizio al Tg1 (originaria di Albino), lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, che ad Ardesio ha trovato amici ed ispirazioni uniche, gli attori di Zelig, Colorado Café e Melevisione. Tutti segnalano boschi, montagne e sentieri, ma pongono al centro l’umanità della gente.

«Ho imparato - scrive ancora il direttore del Corriere della Sera - ad apprezzare la gente del paese e tutti quelli che ho incontrato in bar, ristoranti, negozi. O gli artigiani che sono venuti a casa per i lavori. C’è un mito, o un pregiudizio, che va subito sfatato: non ho mai incontrato persone chiuse e brusche, anzi. Tutte disponibili, gentili e di una serietà assoluta: a ogni richiesta la risposta era invariabilmente “non c’è problema”. Confondere la serietà con la freddezza è un difetto di questa nostra Italia. E lo abbiamo visto tutti in questi mesi tremendi che abbiamo passato a combattere un virus sconosciuto e che qui, in questa valle, è stato particolarmente violento. Facevano stringere il cuore le immagini delle corsie dei piccoli e grandi ospedali. Il lungo elenco dei morti e i controlli casa per casa per impedire che l’epidemia dilagasse ancora di più. È stata una prova dura, ma la gente della Val Seriana e i turisti che l’hanno scelta come luogo d’elezione sanno che si può ripartire, che la bellezza, l’accoglienza, il coraggio sono più forti di ogni emergenza. Credo che così l’avrebbe pensata Gianni Fossati, un mio caro amico, morto di coronavirus. Lo ricordo nel giardino dell’Hotel Milano di Bratto a condurre un incontro pubblico in cui parlavamo di un mio libro. Qualche giorno prima del ricovero mi aveva scritto “ti aspetto in montagna”. Era innamorato di questi paesaggi e di queste cime, come tutti quelli che hanno la fortuna di conoscerli. E non c’è niente di meglio che essere qui in questa estate italiana».

Da qualche settimana, Promoserio ha varato anche il nuovo brand territoriale "le Magnifiche Valli" e la conferma è assolutamente autorevole.