Intesa annuncia anche un premio in denaro per ogni azionista Ubi che aderisce all'Ops
Dopo aver incassato il via libera dell'Antitrust e l'adesione degli azionisti storici bresciani, Ca' de Sass cala l'asso e annucia ciò che tanti (soprattutto fondi e fondazioni) attendevano: un premio cash per ogni azione che passa da una banca all'altra
Nuovo colpo di scena nella più grande partita che si sia mai giocata in Italia nel campo economico-finanziario, ovvero l'Ops lanciata da Intesa su Ubi: nel Cda tenutosi oggi (venerdì 17 luglio), Ca' de Sass ha deciso di «aumentare il Corrispettivo unitario dell’Offerta e di riconoscere - si legge nel comunicato dell'istituto -, per ciascuna azione di Ubi portata in adesione all’Offerta, un Corrispettivo unitario, non soggetto ad aggiustamenti, rappresentato dal Corrispettivo in Azioni indicato nel Documento di Offerta pubblicato il 26 giugno 2020, pari a n. 1,7000 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione in esecuzione dell’aumento di capitale al servizio dell’Offerta, e da un Corrispettivo in Denaro pari a Euro 0,57».
Breve traduzione per i meno avvezzi all'argomento: come da più parte previsto e nonostante le molte smentite delle scorse settimane dell'ad Carlo Messina, Intesa ha deciso di dare, a tutti gli azionisti che aderiranno all'Ops, un piccolo premio in denaro, dal valore fisso di 0,57 euro ad azione. Detto così, pare poco, ma se si valuta il numero di azioni che molti soggetti (privati o fondi che siano) hanno in mano, la cifra può diventare decisamente considerevole.
Intesa, dopo aver incassato ieri (16 luglio) il via libera dell'Antitrust e l'adesione degli azionisti storici bresciani, nel suo comunicato spiega di aver preso questa decisione tenendo « in considerazione la difficile situazione del territorio in cui si concentrano gli azionisti retail (piccoli azionisti privati, o comunque non iscritti a nessun patto di sindacato, ndr) e più in generale gli stakeholder di Ubi - come noto, duramente colpito dalla pandemia da Covid-19 - e di non aggravarla ulteriormente con effetti divisivi, seppure non intenzionali, che si possano ingenerare tra stakeholder favorevoli e contrari all’Offerta». Di fatto, si tratta di un ulteriore, fondamentale incentivo per convincere quanti più azionisti possibili ad aderire all'Ops. In particolare, le fondazioni (che arriverebbero ad incassare circa 80 milioni di euro in più) e i fondi, che non aspettavano altro che questa mossa di Intesa per muoversi. Il fronte del "no", rappresentato ormai soltanto da diversi grandi imprenditori bergamaschi facenti parte del patto Car e del Patto dei Mille, è sempre più traballante...