Humanitas Gavazzeni, in autunno un nuovo Dipartimento d'Emergenza per la lotta al Covid
La struttura è dedicata alla cura e al trattamento delle malattie infettive in generale. Si svilupperà su una superficie di 3mila metri quadrati e comprenderà pronto soccorso, sale per la diagnostica, terapia intensiva e sub-intensiva, sale operatorie (con annessa sala di angiografia) e camere di degenza in pressione negativa

La rinascita della provincia di Bergamo, il territorio italiano più colpito dalla pandemia, è rappresentato anche dalla nuova struttura che sorgerà all’Humanitas Gavazzeni: un Dipartimento d’Emergenza (DEA) con un’organizzazione degli spazi innovativa e tecnologie di ultima generazione, per rispondere alle emergenze, attuali e future, legate alla diffusione di malattie infettive.
I lavori sono iniziati a fine giugno e termineranno in autunno. Sarà una struttura dotata di pronto soccorso, diagnostica con TC e Rx di ultima generazione, terapia intensiva e sub-intensiva, sale operatorie con annessa sala di angiografia e camere di degenza in pressione negativa, che consentiranno l’isolamento dei pazienti contagiosi.



Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno di vari sostenitori: TenarisDalmine e Fondazione Rocca attraverso Fondazione Humanitas per la Ricerca, cui si deve lo sviluppo scientifico del progetto, hanno deciso di donare 1 milione di euro ciascuno per dotare l’edificio delle tecnologie più all’avanguardia che in futuro potranno essere donate ad altre strutture per affrontare emergenze sanitarie; CBM Italia Onlus che già ad aprile aveva sostenuto Humanitas Gavazzeni nell’apertura e nell’allestimento del Covid-Hotel di Mozzo; e, infine, Banca Generali, Carvico e Jersey Lomellina.
Fondazione Humanitas per la Ricerca, in particolare, è l’ente no profit che nell’ambito del progetto “Get Ready” sta realizzando gli Emergency Hospital 19, ovvero strutture analoghe a quella bergamasca in altri ospedali Humanitas lombardi tra cui quelli di Rozzano e di Castellanza.
Nel nuovo Dipartimento, che si svilupperà su una superficie di 3mila metri quadrati, opererà un team di professionisti specializzato, rendendo così possibile ridisegnare i modelli di gestione dell’emergenza. La separazione dei percorsi al suo interno garantirà continuità di cure e di assistenza a tutti i pazienti, indipendentemente dalla patologia e in totale sicurezza. Soprattutto ai malati più fragili, come ad esempio i pazienti cardiopatici e oncologici. «Il 2020 è stato un anno decisivo per la nostra storia - spiega Giuseppe Fraizzoli, amministratore delegato di Humanitas Gavazzeni -, ha segnato tutti noi e non vogliamo dimenticarlo. La costruzione del nuovo Dipartimento d’Emergenza è un’ulteriore manifestazione del nostro impegno per il territorio e anche della voglia di trasformare in energia positiva quanto vissuto».
Il design dell’edificio, nato dalla collaborazione tra Humanitas e Techint e curato dall’architetto Filippo Taidelli, unisce una forte competenza clinica a un solido know-how ingegneristico e progettuale, grazie ai quali le dimensioni, i flussi dei pazienti e dei professionisti, le dotazioni mediche e gli impianti di supporto sono ideati per offrire uno standard clinico qualitativamente elevato e una fruizione ottimale degli spazi.
Costruita e organizzata secondo un criterio di versatilità e con impianti totalmente dedicati, il complesso consentirà di convertire velocemente i letti in ulteriori postazioni di terapia intensiva, adattandosi così sia a situazioni con pochi casi di malattie infettive, sia a eventuali picchi epidemici. In caso di emergenze di natura non infettiva, invece, i flussi consentiranno di dividere, già dall’accesso, i codici verdi e gialli da quelli rossi, con un ingresso dedicato esclusivamente ai pazienti su barella, e sale d’attesa distinte, accesso rapido alla diagnostica, shock room per i casi più gravi e letti di osservazione OBI (osservazione breve interna).