Firmato il protocollo di sicurezza, ma a Bergamo mancano ancora 30 mila fra banchi e sedie
La Cisl lancia l'allarme a un mese dall'apertura delle aule. Ma giudica positivamente l'accordo sottoscritto al ministero.

Firmato al ministero dell’Istruzione il protocollo di sicurezza per la ripresa della scuola in presenza a settembre. Per la Cisl scuola questo è un accordo «storico», ma allo stesso tempo lancia un allarme: da un monitoraggio effettuato tra le scuole primarie, secondarie di I grado e di II grado: a un mese dalla ripartenza a Bergamo mancano 17.162 banchi e 12.345 sedie. «È il primo modello partecipativo assunto al ministero dell’Istruzione e avrà i suoi riverberi su una platea vasta di lavoratori e utenti - hanno commentato Annamaria Furlan e Maddalena Gissi, segretarie generali rispettivamente di Cisl e Cisl Scuola -. Restiamo in attesa di vedere se il ministero manterrà quanto abbiamo firmato. Le difficoltà per la ripartenza di settembre restano tutte aperte. È comunque una buona notizia per le famiglie, gli studenti e tutto il personale della scuola, un settore così fondamentale e delicato per il futuro del Paese. Regole chiare e condivise tra governo e sindacati, maggiori risorse e nuove assunzioni di personale: la contrattazione e il modello partecipativo sono la strada necessaria per cambiare anche la scuola e affrontare le nuove sfide del Paese».
Help desk - Tra i punti essenziali dell’accordo dal 24 agosto sarà attivo un numero verde per le scuole per raccogliere quesiti e segnalazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Ci sarà, poi, un Tavolo nazionale permanente composto da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute, delle Organizzazioni sindacali firmatarie del Protocollo per gestire le criticità e monitorare l’andamento della situazione. In parallelo, ci saranno Tavoli di monitoraggio anche presso gli Uffici Scolastici Regionali. Le scuole saranno supportate dal Ministero nella gestione delle risorse legate all’emergenza con un’apposita assistenza amministrativa.
Con la febbre si rimane a casa - Il documento ribadisce l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria. E sottolinea il divieto di permanere nei locali scolastici nel caso in cui, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (ad esempio sintomi simil-influenzali, temperatura che sale oltre 37,5°) stabilite dalle Autorità sanitarie competenti. Ribadito l’obbligo di rispettare le disposizioni di sicurezza, come il distanziamento fisico di un metro e le regole di igiene.
Ingressi e uscite saranno differenziati - Si devono evitare assembramenti con un’opportuna segnaletica e con una campagna di informazione. Sarà limitato l’accesso a visitatori ed esterni. L’eventuale ingresso del personale e degli studenti già risultati positivi all’infezione da Covid-19 deve essere preceduto da una preventiva comunicazione con la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal Dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.