10 frasi in dialetto dei bergamaschi al mare

di Vecchio Daino
La tradizionale colonizzazione della costa romagnola quest’anno ha avuto numeri inferiori al solito, perché la nostra proverbiale prudenza ci ha sconsigliato di esporci a potenziali contagi. Nondimeno, quelli che hanno deciso di non rinunciare alle vacanze marine hanno adottato una serie di provvedimenti cautelativi. Non sorprende che la maggioranza degli stessi consista in un lieve adattamento del nostro comportamento abituale.
1. Pórte dré i mé fèr
In situazioni d’emergenza, non possiamo rinunciare al nostro talismano, l’inseparabile cassetta che ci consente di risolvere ogni problema. Chissà se funziona anche con i virus. [Trad. Porto i miei attrezzi]
2. Sìrche de stà de lóns
Starcene per i fatti nostri in realtà non ci richiede uno sforzo eccessivo, perché il distanziamento sociale fa già parte del nostro DNA. Restano solo da convincere gli altri, tutti gli altri. [Trad. Cerco di stare lontano]
3. ‘Ndó al largh
I più abili nuotatori cercano l’isolamento attraverso lunghe nuotate, capaci di portarli oltre i tratti di mare affollati di bagnanti. È un modo come un altro per stare alla larga dai problemi, solo meno metaforico del solito. [Trad. Vado al largo]
4. ‘Ndó ‘n lècc prèst
Non che la rinuncia alla movida notturna ci costi molto, visto che siamo abituati a «‘ndà ‘n lècc coi póe», coricandoci prestissimo. È vero che in vacanza potremmo svegliarci più tardi, ma le buone abitudini non si cambiano. [Trad. Vado a letto presto]
5. Mète sèmper la mascherina
Dopo quello che abbiamo passato, non guardiamo con particolare favore al nuovo movimento dei no-mask. Anzi, di solito invitiamo i suoi esponenti a una visita dalle nostre parti, zona Papa Giovanni XXIII. [Trad. Metto sempre la mascherina]
6. Maie in spiàgia
Unire la profilassi al risparmio si può, conciliando due aspetti fondamentali del nostro carattere, la prudenza e la parsimonia. Ci sarebbe poi da discutere della sabbia sul salame, ma è un altro discorso. [Trad. Mangio in spiaggia]
7. Ghe dó a laàm i mà
Un gesto che abbiamo ripetuto fino alla nausea, ma che giustamente continuiamo a ripetere per evitare guai peggiori. D’altronde, anche le nostre mamme e nonne ce lo ripetevano sempre. [Trad. Continuo a lavarmi le mani]
8. Parle con nissü
Da quando sappiamo che i droplet, le particelle di saliva, si trasmettono in una normale conversazione, abbiamo una scusa in più per giustificare la nostra malcelata misantropia. Oltretutto ci guadagniamo in salute. [Trad. Parlo con nessuno]
9. Ó ‘mpiàt öna candéla a San Ròch
Il Santo che si festeggia il 16 agosto ed è ricordato in numerosissime edicole del nostro territorio è sembrata la scelta naturale per invocare protezione, vista la sua specializzazione nella peste e nelle epidemie in genere. [Trad. Ho acceso una candela a San Rocco]
10. Stó a cà che l’è mèi
Il rimedio più semplice, diretto ed economico l’hanno scelto in tanti, e consiste nel non fare nulla, passando le ferie nel rassicurante perimetro delle mura domestiche. Con qualche escursione sui nostri sentieri. [Trad. Sto a casa che è meglio]