Valtorta ricorda il sindaco Piero Busi, il "dittatore" buono che guardava lontano
Sabato 26 settembre alle 15 la commemorazione dello storico amministratore, morto il 27 marzo a causa del coronavirus. Uniche priorità: la montagna e la gente della Val Brembana.
di Giambattista Gherardi
«La comunità di Valtorta vuole ricordare il Sindaco Piero Busi che si è distinto per il fattivo impegno per il suo Comune e per la Valle Brembana, al quale non si è potuto dare l’ultimo saluto nei dovuti modi». C’è tutta la semplicità della gente di montagna nel testo della locandina preparata dal Comune di Valtorta per annunciare per sabato 26 settembre alle 15 la commemorazione ufficiale di Piero Busi, morto il 27 marzo all’età di 86 anni a causa del coronavirus. Su quella locandina campeggia un'immagine di Busi impegnato in un discorso a braccio, pronto a ribadire le sue immutabili priorità: la montagna e la gente dell’amata Valle Brembana.
Piero Busi è stato un uomo che ha guidato la Valle a livello amministrativo (da sindaco nel paese natale, ma anche da presidente dei maggiori enti vallari) e che ne ha impersonato lo spirito volitivo ed estremamente autentico, fatto di azione e solidarietà. La sua "creatura" più amata (oltre ovviamente alla moglie Maria Pia Boffelli e alle figlie Emanuela e Giovanna) era senza dubbio il Don Palla, la Casa di Riposo che a Piazza Brembana ha reso compiuta l’eredità lasciata dal sacerdote originario di Moio de’ Calvi e dato vita a un “luogo del cuore” che unisce e rafforza comunità e generazioni.
Valtorta aveva dedicato a Piero Busi una giornata radiosa il 4 maggio 2019, in coincidenza con il suo addio all’attività amministrativa. Una grande festa, con gli amici e i collaboratori di sempre, gli amministratori dell’intera Valle e tante, tantissime persone che hanno incrociato “il Piero” nelle sue battaglie e negli infiniti successi, legati alla viabilità e alla sanità vallari, alla promozione degli alpeggi e delle tradizioni vallari, alle Olimpiadi Scolastiche che restavano nel suo cuore «uno dei doni più belli della Provvidenza». In chiesa il parroco don Simone Lanfranchi aveva presentato la statua di cera della Madonna del Rosario donata a Busi dalle monache di Zogno e a sua volta donata alla parrocchia, poi collocata nella chiesa di Sant’Antonio abate in contrada Torre.
Sabato 26 settembre, alle 15, tutti si ritroveranno di nuovo sulla piazza della chiesa, dove a Busi fu dedicata un’epigrafe nel 2019. Il sindaco suo successore Antonio Regazzoni guiderà un momento di commemorazione, cui farà seguito il corteo verso il cimitero. Alle 16 la Santa Messa nella parrocchiale, che in caso di maltempo accoglierà (con le necessarie prescrizioni Covid-19) l’intero programma. E, «coi dovuti modi», il “dittatore” buono della Valle Brembana, come Piero amava definirsi, non mancherà di sorridere dall’alto.