La festa di san michele

Anche i poliziotti toccati duramente dal Covid

Celebrata in Duomo con il Vescovo la festa del patrono. ll questore ricorda «quanti hanno lottato e continuano a lottare contro questo nemico insidioso».

Anche i poliziotti toccati duramente dal Covid
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La festa di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato, quest’anno ha avuto un sapore diverso rispetto agli anni scorsi. Lo si è capito dalle parole del questore Maurizio Auriemma «che ha ringraziato tutti i presenti, specie coloro che, nel periodo più violento della pandemia, hanno voluto dimostrare la loro vicinanza alla Polizia di Stato, anche solo con un sorriso e una parola di sostegno». E un pensiero di gratitudine è stato rivolto «a chi non c’è più, a chi è morto a causa del Covid, ai colleghi che hanno lottato e continuano a lottare contro questo nemico insidioso e misterioso, regalando a tutti uno straordinario esempio di coraggio e abnegazione».

Nella Cattedrale di Bergamo si è tenuta la celebrazione, presieduta dal Vescovo Francesco Beschi, alla presenza del Prefetto Enrico Ricci, del Questore, di parlamentari della Provincia, di assessori regionali, nonché di altre autorità civili e militari, dell’Anps e del personale della Questura e delle specialità della Polizia di Stato, in servizio e in quiescenza e i loro familiari. Il Vescovo ha voluto ricordare «coloro che sono morti nell’adempimento del dovere e coloro che quotidianamente sono impegnati a garantire la sicurezza e serenità della nostra convivenza. Uomini e donne della Polizia di Stato che, come San Michele, lottano per assicurare l’unità nella giustizia, il bel creare e la buona convivenza nella società».

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