Resta ignoto il contributo regionale per le Rsa. «A rischio assistenza e posti di lavoro»
Il consigliere regionale bergamasco del Pd Scandella: «I ritardi di Fontana e Gallera sono colpevoli. Regione ha in pancia 60 milioni di euro di contributi non versati da febbraio alle case di riposo»

Le Rsa lombarde non stanno certo vivendo un momento facile: l’alto numero di decessi, i maggiori costi per garantire la sicurezza degli ospiti e il blocco dei nuovi ingressi hanno lasciato vuoti un gran numero di posti letto e, di conseguenza, ridotto gli incassi delle rette, mettendo in crisi i bilanci delle strutture, in particolare delle più piccole. A tutto questo si somma il fatto che Regione Lombardia non ha ancora comunicato, ad oggi, l’ammontare del contributo regionale che sarà riconosciuto alle case di riposo per l’assistenza degli ultra 65enni.
Nel merito è stata discussa oggi, martedì 6 ottobre, in Consiglio regionale una interrogazione del Pd. «L’incertezza sui budget per il 2020 è diventata insostenibile – sottolinea il consigliere regionale Dem Jacopo Scandella –. Siamo forse alla vigilia di una seconda ondata di Covid e la Regione non è ancora in grado di dire quando darà i contributi arretrati e a quanto ammonteranno. Ma se salta la sostenibilità economica delle Rsa a restare senza assistenza saranno i nostri anziani non autosufficienti, mentre a restare senza posto di lavoro sarà il personale, in molti casi già in cassaintegrazione; altro che definirli eroi».
Il rischio di un aumento delle rette a carico delle famiglie pare quindi un’eventualità sempre più concreta in mancanza di finanziamenti regionali. «Tutto questo è inaccettabile – aggiunge Scandella -. La Regione ha in pancia 60 milioni di euro di contributi non versati da febbraio alle Rsa, rimaste tragicamente senza ospiti: cosa aspetta a darli per coprire i maggiori costi sostenuti? Vuole risparmiare sulla pelle degli anziani? Si aspetta che le Rsa aumentino le rette agli ospiti? Ricordo che l’assessore Gallera prima delle ultime elezioni regionali trovò 10 milioni di euro per ridurre le rette: dobbiamo pensare che le famiglie interessano alla Regione solo in campagna elettorale?».
«Il contributo giornaliero stabilito ad agosto dalla Giunta per gli ospiti Covid non funziona, perché viene decurtato di quanto già pagano come retta giornaliera le famiglie – conclude Jacopo Scandella -. Tocca alla Regione coprire i costi sanitari dell’assistenza, non certo ai famigliari degli ospiti Covid, che si trovano così beffati due volte: sia perché i loro cari si sono ammalati, sia perché le rette sono usate per coprire i costi sanitari anziché quelli alberghieri. È ora che il presidente Fontana e il suo assessore Gallera si occupino seriamente delle Rsa, del loro personale e degli ospiti: i loro sono ritardi colpevoli».