Prorogata fino a marzo la consulenza di Andrea Crisanti alla Procura di Bergamo
I magistrati hanno sottoposto al direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova quattro quesiti: due sulla mancata zona rossa in Val Seriana e due sulla gestione del pronto soccorso di Alzano. A Crisanti è stato chiesto di appurare le eventuali conseguenze epidemiologiche delle decisioni che sono (o non sono) state prese
L’incarico di consulente esterno dato lo scorso giugno al professor Andrea Crisanti è stato prorogato per altri sei mesi dalla Procura di Bergamo. Il direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova, chiamato a fare chiarezza sulle conseguenze epidemiologiche della mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana insieme ad altri esperti, oltre che sulla chiusura e riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, ha chiesto infatti più tempo rispetto ai tre mesi inizialmente accordatigli dai magistrati bergamaschi, che hanno aperto un fascicolo che ipotizza il reato di epidemia colposa.
Una richiesta che nasce dalla grande complessità delle risposte che fornirà ai pubblici ministeri e che, come riportano le agenzie di stampa e Corriere Bergamo, è stata accolta dal neo procuratore Antonio Chiappani e dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota.
La Procura aveva sottoposto a Crisanti quattro quesiti, ai quali Crisanti cercherà di dare una risposta che aiuterà la magistratura a stabilire se siano ravvisabili eventuali responsabilità.