Il freddo bussa alla porta, ma finalmente è possibile accendere caloriferi e stufe
Nella Bergamasca sarà possibile tenere accesi gli impianti di riscaldamento per un massimo di 14 ore al giorno

Il freddo e le basse temperature stanno per abbattersi ufficialmente anche sulla Bergamasca ma da oggi, giovedì 15 ottobre, si può contare su un prezioso alleato: l’accensione del riscaldamento per un massimo di 14 ore al giorno e non più soltanto fino a 7 ore, com'era fino a oggi.
Come riportano i colleghi di PrimaLecco, secondo Arpa Lombardia un’ampia circolazione ciclonica interesserà il Nord Italia. La giornata di oggi è caratterizzata correnti occidentali debolmente instabili, con nuvolosità diffusa e isolate precipitazioni. «Dalla notte il transito di un nucleo depressionario più attivo determina sulla regione precipitazioni diffuse e moderate con venti in rinforzo – spiegano dall’agenzia regionale di protezione dell’ambiente -. Domani mattina progressivo miglioramento: lo spostamento del minimo verso est lascia sull’arco alpino un flusso settentrionale ancora debolmente instabile ma senza fenomeni di rilievo. Fino a domenica mattina qualche addensamento per nubi basse ma prevalentemente poco nuvoloso e senza precipitazioni significative. Possibile foschia in pianura alla notte ed al mattino. Da domenica la regione sarà interessata da un flusso nordoccidentale più stabile e asciutto. Possibile peggioramento dalla sera di martedì (20 ottobre)».
La normativa sul riscaldamento individua diverse zone, in ognuna delle quali è possibile tenere accesi termosifoni e caldaie per un monte ore giornaliero limitato. La provincia di Bergamo è compresa nella cosiddetta “zona E”, che include diverse località settentrionali e montuose tra cui le provincie di: Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Milano, Monza e Brianza, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna.