Chiusura e riapertura dell'ospedale di Alzano, la Finanza indaga al Pirellone
Le Fiamme Gialle stanno acquisendo materiale informatico, telefonico e altri documenti. Secondo indiscrezioni ci sarebbero degli indagati tra i funzionari regionali
La Guardia di Finanza di Bergamo entra negli uffici della direzione Welfare del Pirellone per acquisire materiale informatico, telefonico e altri documenti nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura sulla gestione del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo il 23 febbraio scorso.
I magistrati, che hanno aperto un fascicolo per epidemia colposa, vogliono fare chiarezza in merito alle decisioni prese quando furono scoperti i primi pazienti positivi al Coronavirus nella Bergamasca; il pronto soccorso della struttura sanitaria della Val Seriana, infatti, fu chiuso e poi riaperto nel giro di poche ore.
Secondo una memoria scritta dal direttore generale dell’Asst Bergamo Est, cui fa capo anche l’ospedale Pesenti-Fenaroli, si trattò di un ordine della Regione e all’epoca dei fatti alla guida della direzione generale Welfare sedeva Luigi Cajazzo, rimosso per lasciare spazio a Marco Trivelli. Secondo quanto riporta Corriere Bergamo, pare che ci siano indagati tra i funzionari regionali. Un altro punto dell’inchiesta rispetto al quale i magistrati bergamaschi vogliono far luce è anche la mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana.
«Siamo soddisfatti che la Procura abbia preso sul serio la nostra richiesta di verità e giustizia, che è la richiesta di tutti i familiari delle vittime - commenta Consuelo Locati, legale del comitato Noi Denunceremo che raccoglie i parenti delle vittime del Covid -. Abbiamo sempre avuto fiducia nel lavoro della magistratura, ora ne abbiamo di più. Chi ha sbagliato, se ha sbagliato deve pagare».