Nel Giro d'Italia vinto da Geoghegan Hart brilla anche il bergamasco Masnada
Tutti i big steccano e la gara si chiude con la vittoria di un outsider. Ottimo rendimento per il nostro scalatore, che ha chiuso al nono posto in classifica

di Giordano Signorelli
Quando il Giro d'Italia prese il via da Monreale non si sapeva neppure se si sarebbe riusciti ad arrivare a Milano. Invece questa inedita edizione ottobrina è riuscita a completarsi nonostante tutte le difficoltà incontrate (diversi casi di positività al Covid, modifiche al percorso, proteste dei corridori) che l'organizzazione ha comunque saputo gestire.
Una Corsa Rosa così particolare non poteva che regalare emozioni e colpi di scena: una caduta nelle prime tappe mette fuori causa il favorito numero uno Gerant Thomas, il coronavirus estromette altri due big come Simon Yates e Steven Kruijswijk (che non avevano comunque brillato fino al momento del ritiro) e il campo diventa terra fertile per molti emergenti come il portoghese Joao Almeida, che prende la maglia rosa e la mantiene per quindici tappe difendendola con le unghie e con i denti.
I big rimasti, ossia Vincenzo Nibali e Jacob Fuglsang, arrancano, lasciando spazio a outsider come l'olandese Wilco Keldermann o le sorprese chiamate Jay Hindley (gregario di Keldermann) e Tao Geoghegan Hart, quest'ultimo divenuto capitano del Team Ineos dopo il forfait di Thomas. La terza settimana regala emozioni a non finire, con questi ultimi due a battagliare sullo Stelvio prima e sul Sestriere poi, presentandosi alla crono conclusiva di Milano con lo stesso tempo. Avrebbero meritato entrambi il successo, ma l'ultima tappa vede prevalere l'inglese del Team Ineos per 39 secondi.
In un Giro d'Italia in cui gli italiani hanno brillato solo con Filippo Ganna e Diego Ulissi, vincitori rispettivamente di quattro e due tappe, è da sottolineare anche l'ottimo nono posto del bergamasco Fausto Masnada, che ha chiuso la Corsa Rosa a 9'57" dal vincitore, secondo italiano dietro solamente a Vincenzo Nibali. Lo scalatore bergamasco non ha regalato acuti di rilievo, ma ha svolto un grandissimo lavoro di gregariato al compagno di squadra Almeida nelle tappe più impegnative rimanendo sempre con il gruppo dei migliori.