«Per la Bèta l’è chèl di dùdes»

10 frasi in bergamasco sulle elezioni americane

10 frasi in bergamasco sulle elezioni americane
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di Vecchio Daino

L’attenzione del mondo, e quindi anche nostra, ha per qualche giorno trascurato, per quanto possibile, la pandemia, per dedicarsi all’avvincente vicenda delle elezioni USA. Un lungo braccio di ferro che forse avrà strascichi legali, e ha fatto discutere anche i nostri concittadini. Perché, specialmente in tempi di comunicazione di massa, il mondo è davvero un paese.

1. Ma ài fenìt de votà?


Le elezioni americane si sono protratte oltre ogni limite, anche secondo la nostra proverbiale pazienza. L’estenuante durata ha anche attenuato un interesse che già non era febbrile. [Trad. Ma hanno finito di votare?]

2. Se m’votàa ché cói Pòste a m’séra amò dré


Amara riflessione sull’efficienza delle Poste USA, che induce inevitabilmente a corrosivi paragoni con l’istituzione di casa nostra. Che a differenza di Biden non ne esce, purtroppo, vincente. [Trad. Se avessimo votato qui con le Poste saremmo ancora in attesa]

3. Ó gnamò de capì cóme i fà


Per un osservatore distratto il sistema di voto USA non brilla per semplicità, persino paragonato al nostro. Il concetto che la quantità di voti conti meno della qualità invece lo capiamo benissimo. [Trad. Non ho ancora capito come fanno]

4. Gh’è dét pò a’ öna bèla fómna


L’analisi sintetica dei più retrivi non manca di sottolineare come eccezionale la figura della vicepresidente. Come se non sapessero chi comanda davvero in casa loro. [Trad. C'è anche una bella donna]

5. E adèss i à troàt ol vaccino


Non poteva mancare una ghiotta occasione per i dietrologi, che hanno immediatamente identificato un nesso causa-effetto tra la vittoria di Biden e lo sviluppo del vaccino anti COVID-19. [Trad. E adesso hanno trovato il vaccino]

6. Ol Trump a l’mòla mia


Sotto sotto alcuni di noi riconoscono nel presidente uscente la stessa cocciutaggine che esercitano abbondantemente nella vita quotidiana. E il confine tra difetto e virtù si fa labile. [Trad. Trump non molla]

7. A l’só mia se l’è mèi o pès


Perennemente delusi dalla politica, non perdiamo l’occasione di sottolineare che l’esercizio del potere difficilmente si sposa con gli interessi del popolo. Ol padrù l’è sèmper ol padrù. [Trad. Non so se sia meglio o peggio]

8. Me interèsse di mé de laùr


Non c’è bisogno di evidenziarlo, ma in generale amiamo coltivare i nostri interessi. Se poi questo sia un segno di grande riservatezza o immenso egoismo è una questione filosofica che non ci riguarda. [Trad. Io mi interesso delle mie cose]

9. Chèl lé l’ó zamò ést


Nel villaggio globale, anche il neo presidente degli Stati Uniti viene equiparato a una vecchia conoscenza che non si è in grado per il momento di inquadrare. Ma non è certo una questione da toglierci il sonno.[Trad. Quello lì l'ho già visto]

10. Per la Bèta l’è chèl di dùdes


L’arzilla Regina Elisabetta nel suo interminabile regno ha già incontrato dodici presidenti degli Stati Uniti d’America. E non sembra che la serie sia destinata a interrompersi. [Trad. Per la Regina Elisabetta è il dodicesimo]

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