Dieci frasi in bergamasco sull'assalto alle scarpe della Lidl e al Monopoly Bergamo
Geniali operazioni di marketing o meschine speculazioni? Sarà anche questo un segno dei tempi?
di Vecchio Daino
Geniali operazioni di marketing o meschine speculazioni? Il caso delle scarpe della Lidl e del Monopoly Bergamo venduti a peso d’oro sul web ha scosso molti di noi, convinti che i nostri concittadini fossero immuni a certe tendenze di acquisto, anche solo per la nota parsimonia. Invece no, eccoci sgomitare per un paio di calzature e per un gioco da tavolo. Sarà anche questo un segno dei tempi?
1. A l’völe gna se i me l’regala
Anche chi inizialmente aveva accolto con favore l’idea di un gioco che parla della nostra città ha reagito alla notizia delle speculazioni con un brusco cambiamento d’opinione. [Trad. Non lo voglio neanche se me lo regalano]
2. A l’sarèss pò a’ ü bèl laùr
Il condizionale è d’obbligo, quando il piacere un po’ campanilistico di vedere i nomi delle proprie vie e piazze in un gioco da tavolo leggendario è smorzato dalle incredibili cifre che qualcuno sembra disposto a sborsare per averlo. [Trad. Sarebbe anche una bella cosa]
3. La zét la capéss piö negöt
Curioso che il concetto di «gente» non comprenda mai l’emittente di questa affermazione. E siccome è un parere diffuso, siamo di fronte a un irrisolvibile paradosso. [Trad. La gente non capisce più niente]
4. Magare i piàns miséria
L’abitudine di lamentarsi per la penuria di mezzi economici sembra essere una pratica diffusa dalle nostre parti. Tanto da non costituire ormai più motivo di compassione verso chi la manifesta. [Trad. Magari piangono miseria]
5. I è a’ bröte cóme ‘l pecàt
Qualcuno si è anche lasciato andare a indelicati giudizi estetici, per un paio di scarpe che non aveva nessuna ambizione, se non quella di segnalarsi per il prezzo da vero discount. [Trad. Sono anche brutte come il peccato]
6. Alura l’è inötel stà ‘n cà!
Quello che ha colpito molti di noi non è stato tanto il fenomeno di mercato in se stesso, ma il vedere così tanti concittadini accalcarsi nei punti vendita, sapientemente riforniti di un numero limitato di prodotti. [Trad. Allora è inutile stare in casa]
7. Pròpe a Bèrghem ü laùr issé
Il motivo dell’esclamazione precedente è presto detto. Almeno da noi si sperava che la prudenza guidasse i nostri passi, dopo essere stati così duramente colpiti dalla pandemia. Evidentemente non è così. [Trad. Proprio a Bergamo una cosa così]
8. I pitüre mé a cà
Il nostro spirito artigiano e la passione per il fai da te che ci caratterizza hanno spinto alcuni a proporsi come creatori di modelli altrettanto apprezzabili, anzi, con il valore aggiunto della manualità. [Trad. Le dipingo io a casa]
9. Magare i è gna còmode
L’attenta e perspicace donna orobica non poteva mancare di sottolineare l’aspetto più importante di una calzatura, la sua funzionalità. Mettendola sottilmente in dubbio. [Trad. Magari non sono nemmeno comode]
10. Giopinade
Sentenza lapidaria che condensa in una sola parola il pensiero del bergamasco duro e puro su questi fenomeni di costume che contraddicono secoli di austerità e assennatezza. [Trad. Gioppinate]