Viola il Daspo, obbligo di firma per il Bocia. Ma stava andando a trovare la fidanzata
Claudio Galimberti si è giustificato dicendo al giudice di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato
Si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. È questa la giustificazione resa al giudice da Claudio Galimberti, meglio noto come Bocia, dopo essere stato fermato sabato scorso (13 marzo) al termine di una manifestazione organizzata dai tifosi della Ternana, che avevano attesto l’arrivo del pullman della squadra locale per sostenere i rossoverdi prima della partita contro il Bari.
«Stavo andando a trovare la mia fidanzata e sono sceso dal treno, a Terni – ha spiegato Galimberti -. Per strada mi sono imbattuto nella manifestazione, è stato un caso». Ragion per cui il giudice ha disposto l’obbligo di firma il venerdì, il sabato e la domenica dai carabinieri di Marotta, paese marchigiano in cui vive da un paio d’anni.
Il Bocia era finito ai domiciliari dopo essere stato riconosciuto dagli agenti della Digos di Terni, che avevano confermato come nell’occasione avesse tenuto un comportamento pacifico. Colpito da un Daspo emesso dal questore di Bergamo, il provvedimento non gli consente di transitare nelle vicinanze di uno stadio tre ore prima e tre ore dopo una partita.