Dieci frasi in bergamasco sulla zona rossa, un anno dopo

di Vecchio Daino
È vero che non stiamo ancora vivendo il dramma delle sirene e delle campane a morto durante tutta la giornata, e che le strutture ospedaliere sembrano resistere. Però, diciamocelo, la nostra indole pragmatica non può fare a meno di rilevare che a un anno di distanza le cose non sono cambiate più di tanto. Così, mentre aspettiamo che i vaccini facciano il loro dovere, è normale esercitare il nostro legittimo diritto di critica.
1. L’è stèss de prima
Il marzo del 2021 non ci appare così diverso dal marzo 2020. Forse esageriamo a sostenere che sono identici, ma di motivi per rallegrarci ne vediamo un po’ pochi. [Trad.: È uguale a prima]
2. Per fürtüna gh’è i vacini
Un piccolo spiraglio di luce lo danno i vaccini, pur con le lentezze burocratiche e le comunicazioni dell’ultimo minuto che stanno complicando le cose. Se i nostri muratori costruissero così le case, difficilmente arriveremmo al tetto. [Trad.: Per fortuna ci sono i vaccini]
3. A m’se n’dèsfa piö
Ci sono momenti di scoramento in cui il tunnel sembra davvero senza uscita, come la domenica in coda nelle gallerie della Val Brembana. E, come in quell’occasione, anche qui pensiamo che venirne fuori sia solo una questione di tempo. [Trad.: Non ce ne disfiamo più]
4. Gh’è mèso de serà fò töcc
L’aspetto economico della vicenda non può lasciarci insensibili, visto che molti di noi affidano la propria sopravvivenza ad attività in proprio. E il mal comune, in questo caso, non è nemmeno lontano parente del gaudio. [Trad.: Si rischia di chiudere tutti]
5. I te dà amò la Tachipirina
Sembrava che le cure a domicilio fossero un obiettivo imprescindibile e raggiungibile, per evitare il sovraffollamento delle corsie. Non a caso abbiamo usato l’imperfetto. [Trad.: Ti danno ancora la Tachipirina]
6. I ospedài i è amò pié
Purtroppo i nostri nosocomi, dopo alcuni mesi di tregua, sono ancora sotto pressione, e con loro tutto il personale sanitario. E il nostro motto mòla mia diventa sempre più faticoso da applicare. [Trad.: Gli ospedali sono ancora pieni]
7. I gh’à capìt dét negót
Dicevamo un tempo “Di dutùr de medesina ol piö brào a l’la indüina”, e c’è da dire che ancora oggi in molti lo sottoscriverebbero. Facendo un torto, si capisce, al rigore della ricerca scientifica. [Trad.: Non ci hanno capito niente]
8. A n’n’a pöde piö de stà a cà
Anche se la reclusione non è più ferrea come nella zona rossa dell’anno scorso, le restrizioni ci pesano, eccome. Anche perché vengono alla fine di un’altalena devastante tra speranze e disillusioni. [Trad.: Non ne posso più di stare a casa]
9. A l’mancàa dóma 'l vacino falàt
Ciliegina sulla torta, le polemiche che hanno portato al ritiro in diverse nazioni di un vaccino che in molti stavano aspettando. Il fatto che sia solo a scopo precauzionale non solleva chi ci aveva fatto affidamento. [Trad.: Mancava soltanto il vaccino fallato]
10. I póer màrter i è amò piö póer màrter
Sintetica conclusione del bilancio economico di un anno in cui in pochi si sono arricchiti e in molti si sono impoveriti. Ma, verrebbe da dire, questa è una storia già vista. [Trad.: I poveri martiri sono ancora più poveri martiri]