la vertenza

Sematic di Osio Sotto, accordo su incentivi e cassa integrazione

L'accordo riguarda sia i lavoratori che vogliono lasciare l’azienda con un incentivo all’esodo, sia chi rimarrà seguendo un percorso di ammortizzatori sociali

Sematic di Osio Sotto, accordo su incentivi e cassa integrazione
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Dopo la conferma arrivata dal gruppo Wittur dello stop alla produzione a fine marzo, con la diretta conseguenza che 180 dipendenti della Sematic di Osio Sotto resteranno senza posto di lavoro, ora si inizia a parlare di incentivi. Sia per chi deciderà di lasciare l’azienda nel breve periodo, sia per chi al contrario vi rimarrà.

Nell’incontro di mercoledì (17 marzo) per la vertenza Sematic «si sono registrati significativi passi avanti – sottolineano le tre sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm - che hanno portato a condividere un’ipotesi d’accordo in grado di dare risposte importanti sia ai lavoratori che vogliono lasciare l’azienda con un incentivo all’esodo, sia per chi rimarrà seguendo un percorso di ammortizzatori sociali, previsti dalla legge, con un successivo incentivo all’esodo».

Questa mattina, giovedì 18 marzo, si è svolta un’assemblea alla quale hanno partecipato 120 lavoratori (sui 180 in organico), nella quale sono stati illustrati i contenuti dell’ipotesi d’accordo. L'intesa è stata approvata dai lavoratori a larghissima maggioranza e il testo sarà siglato ufficialmente lunedì. «È la migliore possibile per ridurre l’impatto sociale di una decisione che non abbiamo condiviso e continuiamo a non condividere», ha commentato Claudio Ravasio della segreteria provinciale della Fiom-Cgil.

I termini dell'accordo

La modalità di uscita prevedrebbe la possibilità di risoluzioni consensuali, in virtù delle quali il dipendente percepisce la Naspi solo a patto che si raggiunga un accordo sindacale e che il singolo lavoratore aderisca all’accordo. «Il percorso si articola in una prima fase che durerà fino al 30 giugno - aggiunge Ravasio - con una proroga della cassa integrazione Covid, attesa col decreto Sostegno, che sarà anticipata dall’azienda e che prevede la maturazione di tutti i ratei, tredicesima e quattordicesima comprese».

Contestualmente si provvederà alle risoluzioni consensuali, con un incentivo all’esodo che verrà calcolato prevedendo un’integrazione che raggiunga il totale della retribuzione nei due anni di Naspi, comprensiva di quattordicesima. «Il principio è quello di garantire somme pari a due anni di retribuzione piena - spiega il sindacalista -. A questo si aggiungono il recupero della retribuzione persa a causa della cassa Covid da settembre del 2020 in poi, una terza componente economica legata all’anzianità aziendale, oltre a 1.000 euro per la cosiddetta transazione novativa. Per tutti verrà pagato il fondo pensione Metasalute per ulteriori 12 mesi.

Dal 1 luglio l’azienda si impegnerà a chiedere 12 mesi di cassa per cessazione parziale di attività. «Anche in quel caso l’ammortizzatore sarà anticipato e prevedrà la maturazione di tutti gli istituti contrattuali diretti e indiretti - conclude Claudio Ravasio -. Durante quel periodo sarà prevista comunque la possibilità di lasciare l'azienda su base volontaria con lo stesso criterio di incentivo all'esodo previsto nel periodo precedente, ma con un decalage mensile compensato dalla maturazione dei ratei di retribuzione diretta, indiretta e differita. Infine, c’è l’importante impegno condiviso sia di avviare politiche attive, sia di agevolare potenziali re-industrializzazioni del sito con il chiaro obiettivo, messo nero su bianco, di ricollocare il personale in forza».

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