Addio a Nicola, morto per una slavina: faceva il calzolaio nel negozio di famiglia
Il 22enne si è spento all'ospedale Papa Giovanni per le gravi ferite. Era l’anima, con il fratello Michele, di “Rebussi Calzature”, a Grumello del Monte
Nicola Rebussi, il ragazzo di 22 anni rimasto sotto la slavina a Lizzola e poi deceduto nel reparto di rianimazione del Papa Giovanni ieri, mercoledì 24 marzo, abitava a Grumello del Monte, dove lavorava nello storico negozio di scarpe di famiglia assieme ai genitori, in piazza Camozzi: “Rebussi calzature”. Erano originari della frazione di Negrone nel Comune di Scanzorosciate ed erano molto conosciuti in paese. A Grumello portava avanti la bottega di vendita e riparo di calzature, fondata dai nonni e presa poi in mano dai genitori. Nicola aveva deciso di proseguire il mestiere di famiglia con il fratello Michele, di 4 anni più grande; era particolarmente apprezzato dai clienti del comune per la sua gentilezza e professionalità e inoltre si dedicava con passione alla riparazione artigianale delle scarpe. La famiglia Rebussi è molto conosciuta anche per l’attività di ambulante, sempre nel settore calzaturiero, che la porta nei mercati provinciali.
Tutti ricordano Nicola per la grande voglia di vivere e la passione per la montagna, ereditata dal padre, che lo portavano a fare diverse escursioni ed attività come lo scialpinismo.
La cugina Eleonora lo ricorda così: «Aveva la passione per lo sport in generale, non era mai fermo e amava tanto la vita. Ha vissuto a cento e mi piace pensarlo mentre sta aggiustando le scarpe agli angeli». Gli organi del ragazzo sono stati donati.
La salma di Nicola è composta nella casa di via Piave a Negrone. I funerali si svolgeranno sabato alle 10 nella parrocchia di San Pantaleone a Scanzorosciate.