Nuovo scontro tra Fridays For Future Bergamo e Provincia sul consumo di suolo nella Bassa
Al centro delle critiche degli ambientalisti il comportamento tenuto dall'ente di via Tasso in occasione dell'approvazione del progetto del terzo polo logistico a Calcio
I Fridays For Future Bergamo tornano alla carica e, anche questa volta, puntano il dito contro la Provincia di Bergamo, colpevole di non aver posto alcun argine al consumo di suolo cui è stata vittima la Bassa Bergamasca e, in particolar modo, il comune di Calcio.
Dalla costruzione della BreBeMi, terminata nel 2014, sono stati realizzati ventidue enormi magazzini d’interscambio e deposito merci a servizio di grandi aziende: una media di oltre tre poli logistici all'anno. «Troppi – rimarcano gli ambientalisti -, soprattutto se considerati in proporzione all'estensione dell’area. È solo di settimana scorsa, per esempio, la notizia dell'entrata in funzione del nuovo polo di Amazon a Cividate al Piano».
Le accuse a via Tasso
Nel mirino era finito soprattutto il terzo polo logistico da 100 mila metri quadrati che sorgerà a Calcio, il cui progetto non era stato sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Provincia, rea a detta dei Fridays For Future di non essersi opposta in cambio di un pick-up donato al comune di Calcinate.
«Nello stesso periodo – evidenziano gli ambientalisti - la società incaricata del progetto regala al sindaco di Calcinate, nonché presidente della Provincia, un pick-up. Dettaglio ulteriore emerso solo dopo che abbiamo portato alla luce la questione è che non è stata la società Domus a donare di sua iniziativa il veicolo al presidente Gafforelli, ma è stato lo stesso sindaco Gafforelli a chiedere un pick-up per destinarlo alla protezione civile di Calcinate. Inutile ribadire come l’infelice concomitanza di questi avvenimenti porti inevitabilmente a chiedersi quanto ci sia di opportuno e trasparente nella vicenda e, per questo motivo, confidiamo che i diretti interessati illustrino le ragioni di tali fatti, altrimenti fraintendibili».
Solidarietà alla Provincia dei sindaci della Lega
A difesa di Gianfranco Gafforelli e dei funzionari provinciali si erano posti i sindaci leghisti per bocca di Andrea Capelletti, coordinatore e primo cittadino di Covo. Difesa che però per il movimento avrebbe l’obiettivo di spostare l’attenzione sulla donazione del pick-up (e i relativi botta e risposta) distogliendola dal problema reale: ossia, il consumo di suolo nella Bassa.
«Ci aspettavamo che l’amministrazione provinciale – scrivono in un comunicato -, anziché lanciare minacce di querela nei confronti di Fridays For Future, iniziasse una riflessione sul consumo di suolo negli ultimi anni, pari a più di 3 milioni di metri quadrati. Ma del resto la Provincia sostiene la realizzazione della folle superstrada Dalmine-Treviglio, che se realizzata aggraverà la situazione ambientale della Bassa senza peraltro risolvere i problemi di viabilità. Una riflessione che avremmo voluto vedere anche dai tanti amministratori comunali i cui territori vengono regolarmente venduti e che si sono schierati compatti in difesa della Provincia: valgono così poco la salute dei cittadini e delle cittadine, l'ambiente e il futuro del territorio?».
«Siamo stupiti come da diverse dichiarazioni emerga la volontà di relegare il cittadino a soggetto silente e passivo – aggiungono -, non tenuto a prendere parte attiva nella vita pubblica e a mettere in discussione l’operato delle istituzioni. Rivendichiamo e rivendicheremo sempre la necessaria presenza di uno spazio critico aperto alle perplessità e alle obiezioni dei cittadini nei confronti delle istituzioni chiamate a rappresentarli: legittime le domande, necessarie le risposte».
A ottobre si vota
L’appello lanciato dai Fridays For Future al nuovo presidente e al consiglio provinciale che si insedierà è di arginare realmente il consumo di suolo.
«Venerdì 19 marzo siamo scesi in piazza per la Giornata Globale di Azione contro la crisi climatica, a Bergamo e a Calcio – concludono -. Abbiamo sostenuto gli scioperi dei lavoratori di Amazon e dei rider, andando ieri (venerdì 26 marzo) a Cividate al Piano con uno striscione contro il consumo di suolo e contro lo sfruttamento dei lavoratori Nessuno ci ha costretto a farlo. È la nostra sola coscienza a imporcelo, con la consapevolezza che il mondo che ci circonda è drammaticamente lontano da quella giustizia climatica e sociale che vogliamo. Non ci sono regali che possano ripagare la salute delle persone e del territorio e, soprattutto, il nostro futuro».