Era finita nel dramma dell’anoressia. Una discesa negli inferi da dove, dopo una lunga e faticosa risalita, ne è uscita più forte grazie anche e soprattutto alla sua forza di volontà. Una vicenda personale che Daniela Tozzi, 23enne trevigliese, ha racchiuso in un libro di poesie dove affronta anche i temi legati alla pandemia di Covid-19, ma ci sono anche critiche ai suoi coetanei e versi sull’amore non ricambiato, come riporta il Giornale di Treviglio.
Fiore di Loto: la rinascita di Daniela
Il titolo della sua opera, pubblicato all’inizio del 2021, è non a caso «Fiore di Loto». «E’ il simbolo della rinascita – ha sottolineato la giovane autrice – che fa da filo conduttore alla mia esperienza personale, ma non solo. Ne è un esempio la pandemia che stiamo vivendo. Il fiore di loto è il simbolo dell’essere forti nel superare le difficoltà. E tutto parte dalla nostra volontà. E’ un fiore che affonda le radici nel fango, ma ha i petali bianchi. E anche noi possiamo trasformare la sofferenza in positività».
Come farlo? Mettendo al servizio degli altri le esperienze personali e incoraggiare chi sta affrontando situazioni simili a superarle. «Solo così possiamo attribuire un significato positivo alle nostre sofferenze», ha sottolineato Daniela Tozzi. La giovane poetessa, nata e cresciuta a Treviglio, è caduta nell’incubo dell’anoressia tra i 13 e i 14 anni. Dopo un breve periodo di cura in ospedale e un lavoro su se stessa, è riuscita pian piano a lasciarsi alle spalle quel periodo grazie anche alla scrittura di versi. La sofferenza – come viene spiegato nel volume – le insegna due valori molto importanti: la forza di volontà e la speranza, ideali che si incarnano in Nausicaa, personaggio mitologico da cui ha deciso di prendere il suo nome d’arte.
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