Il sindaco Gori è ottimista e prepara un'estate bergamasca «allegra, viva e sicura»
Gli estivi (che non si chiamano più così) in Sant'Agostino, alla Trucca e al Goisis; borgo Santa Caterina e via Broseta; il piazzale Alpini e il Lazzaretto. I provvedimenti per ricostruire una socialità
di Andrea Rossetti
Nei giorni in cui la vera primavera, meteorologicamente parlando, inizia a fare capolino, la testa di Bergamo è già rivolta all’estate. E la speranza è che, con la bella stagione e il caldo, anche le attività più duramente colpite, dal punto di vista economico, dalla pandemia in corso trovino un po’ di ossigeno. Ma come sarà Bergamo da qui ai prossimi mesi? «Una città allegra, viva, ma sicura», dice con convinzione il sindaco Giorgio Gori. Il quale, dopo aver vinto l’anno scorso la scommessa della “città dei dehors”, ci riprova.
Sindaco, la città tornerà a riempirsi di tavolini all’aperto dunque?
«Esattamente. E l’obiettivo è migliorare».
È passato un anno, ma la situazione è ancora difficile. E siamo un po’ più stanchi.
«Sì, il virus c’è ancora e le nostre libertà sono ancora limitate purtroppo. Anzi, forse un anno fa c’era un po’ più di ottimismo dopo l’incubo che avevamo vissuto. È anche per questo che vogliamo favorire la socialità e la vita all’aperto. Ce n’è bisogno».
Non teme sia troppo presto?
«Non è facile trovare i giusti equilibri. Però credo sia necessario dare ai cittadini la possibilità di vivere e divertirsi in modo sicuro, e soprattutto dare a baristi e ristoratori la possibilità di tornare a lavorare. Non dobbiamo dimenticare che è a loro che abbiamo chiesto i sacrifici maggiori per la salute di tutti noi».
Nello specifico, quali sono le misure attuate?
«Abbiamo mantenuto la gratuità dell’occupazione di suolo pubblico, così come la semplificazione delle procedure burocratiche».
Al momento, la gratuità del suolo pubblico è solo fino al termine di giugno però.
«Sì, ma stiamo lavorando con l’assessore Gandi per prolungarla fino a fine settembre».
Quanti saranno i dehors in città?
«L’anno scorso furono più di duecento. Speriamo siano anche di più quest’anno».
E ritroveremo anche gli estivi?
«Sì, anche se non li definirei proprio estivi... Abbiamo imposto regole molto stringenti, a partire dalla prenotazione fino agli ingressi contingentati».
Però ci saranno.
«Sì, saranno in Sant’Agostino, alla Trucca e al Goisis. Come sempre, l’assegnazione avverrà tramite bando. Quest’anno, però, rafforzeremo le premialità per le attività che faranno richiesta non avendo spazi all’aperto nei pressi dei loro locali». (...)