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Bergamo riparte all'aperto con i tavoli in strade e piazze. La mappa dei nuovi dehors

Un'ampia disponibilità di luoghi a disposizione di bar e ristoranti (e altri sono in arrivo). Suolo pubblico gratis almeno fino al 30 giugno. Si comincia lunedì

Bergamo riparte all'aperto con i tavoli in strade e piazze. La mappa dei nuovi dehors
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di Ennio Mauri

Ironia della sorte vuole che il meteo dell’inizio della prossima settimana annunci pioggia. Ma anche se le previsioni non dicono buono, per lunedì e martedì prossimo possiamo comunque prevedere che qualche temerario e, soprattutto, qualche nostalgico del pranzo o della cena al bar o al ristorante ci sarà, magari sotto a un tendone o qualche ombrellone.

Con il decreto riaperture è ufficiale la ripartenza delle attività, anche se - per il momento - solo all’aperto. È la strada adottata anche da Francia e Inghilterra e, secondo studi particolarmente autorevoli, sembra anche quella più sensata: il Covid-19 se ristagna in uno spazio al chiuso si trasmette con più facilità, mentre all’aperto si disperde facilmente.

La soluzione all’aria, però, non è delle più semplici. Innanzitutto Bergamo non è la Sicilia, quindi non possiamo aspettarci che le temperature di fine aprile consentano di godersi del tutto la cena al ristorante. Rimane - sempre per il momento - il coprifuoco, con il risultato che tutti gli orari vengono anticipati per rientrare a casa alle 22. Ma Bergamo si prepara, per far ripartire il lavoro di una categoria - quella di baristi e ristoratori - che ha preso una gran legnata dalla crisi Covid e che adesso ha un estremo bisogno di lavorare.

I soldi sono finiti, l’indebitamento è una realtà per la maggior parte del settore, si campa degli incassi della coda dello scorso anno: il Comune di Bergamo dimostra di saperlo e si appresta a varare misure per moltiplicare le possibilità di lavoro - e, si spera, di incasso - per tutta la categoria, in modo da tenere in piedi, per quanto possibile, un settore strategico in una città che ha scoperto la propria vocazione turistica e gastronomica (una delle sole tre città creative Unesco per questa categoria nel nostro Paese, insieme a Parma e Alba).

Si parte con la messa a disposizione di spazi, un po’ ovunque in città, dove poter installare dehors, tavolini e sedie, per la somministrazione all’aperto, da subito. L’anno scorso arrivarono e furono accolte duecento richieste di ampliamento e di nuovi dehors: quest’anno non arriveremo a tale numero - molti spazi realizzati lo scorso anno non sono mai state disinstallati - ma, di certo, ci sarà richiesta. Tutte aree a disposizione senza bando, basta richiederle secondo le norme semplificate previste: è sufficiente disporre di un locale senza dehors nel raggio di 150 metri.

Eccoli:

  • piazza Carrara;
  • piazza Sant’Anna;
  • via Borgo Palazzo-piazza Rossa;
  • via Borgo Palazzo-piazzetta di fronte alla fermata “Tram&Bike”;
  • piazzetta Santo Spirito;
  • via Tasso-spazio pista ciclabile da Contrada Tre Passi a piazza Santo Spirito;
  • via XX Settembre tra le Colonne di Prato e via Sant’Orsola e poi da via Sant’Orsola a Largo Rezzara;
  • via Sant’Orsola-slargo accanto alla stazione Bigi;
  • via Sant’Alessandro da via Sant’Orsola alla Chiesa;
  • piazzetta Santa Lucia;
  • piazza Risorgimento;
  • piazza del Bazzini a Longuelo;
  • piazza Don Seghezzi al Villaggio degli Sposi;
  • piazza Bonfanti a Celadina;
  • Passaggio del Lavatoio di piazza Angelini in Città Alta;
  • piazza Mascheroni;
  • piazza “Enaip” in via San Bernardino;
  • piazza “Esselunga” via Corridoni;
  • parco Ramacci a Boccaleone

A questi il Comune intende aggiungere le esperienze, andate bene lo scorso anno, lungo via Borgo Santa Caterina e via Broseta. (...)

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