Sileri: «Funzionari del ministero mi dissero che il piano pandemico era stato aggiornato»
Il sottosegretario al Ministero della Salute ha dichiarato che i responsabili gli avevano assicurato più volte che il piano era stato rivisto, ma quando chiedeva risposte al Cts trovava solo muri
Non ci ha girato intorno Paolo Sileri, sottosegretario al Ministero della Salute, quando ieri (lunedì 26 aprile) al programma Non è l'Arena su La7 ha dichiarato: «Da maggio ad agosto del 2020 i funzionari continuavano a dirmi che il Piano pandemico era stato aggiornato. E nonostante una mail ricevuta il 15 aprile del 2020, nella quale si diceva che era stato aggiornato al 2008-2009, ci sono stati soggetti all’interno di questo ministero che erano convinti di un aggiornamento successivo».
Tuttavia a far scalpore è anche un'altra sua affermazione, fatta sempre nel corso della trasmissione, secondo cui «Ranieri Guerra a dicembre del 2020 continuava a dirmi che aveva lasciato un piano aggiornato, che io non ho mai trovato. È difficile avere risposte: io non ho mai avuto i verbali del Cts. Su una trentina di domande fatte al Comitato tecnico scientifico, non ho mai avuto una risposta, mai». Parole schiette e pesanti, che lascerebbero intuire anche un certo ostracismo e diffidenza nei confronti di Sileri, che del resto è stato rilevato anche dal diretto interessato più volte nelle sue ospitate da Giletti.
Di sicuro al momento, come constatato dalla Procura di Bergamo, c’è che il Piano pandemico non fu mai aggiornato nel periodo 2008-2009, poiché l'ultima versione pubblicata in Gazzetta Ufficiale è quella del 2006. La presunta nuova versione del 2017 sarebbe invece il semplice aggiornamento della pagina del sito del Ministero, che farebbe però riferimento allo stesso identico (e ormai vecchio) documento. Intanto però all'Oms risulterebbe che l'Italia abbia aggiornato il famoso piano almeno nel periodo 2010-2012, quindi qualcuno queste informazioni deve per forza averle mandate ai responsabili dell'organo internazionale.
Una vicenda sempre più intricata a cui varie informazioni, spesso contraddittorie, si aggiungono giorno per giorno e che i magistrati devono vagliare per arrivare a ricostruire i fatti.