Caso antidoping, alle 15 l'udienza per le offese di Gasperini. Sentenza attesa in giornata
Per il mister è stata richiesta una sospensione dell'attività di venti giorni. Possibile anche una sanzione più lieve. Il tecnico fornirà la sua versione dei fatti
di Fabio Gennari
Dopo la bella vittoria di Parma e in attesa della gara interna di mercoledì sera contro il Benevento, oggi (10 maggio) alle 15 si gioca un'altra partita molto importante per il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini. Il condottiero nerazzurro sarà in udienza al Tribunale Nazionale Antidoping a causa del deferimento che il procuratore Pierfilippo Laviani ha notificato lo scorso 13 aprile per alcuni fatti risalenti addirittura al 7 febbraio, la domenica dopo Atalanta-Torino, finita con il punteggio di 3-3.
In particolare, la contestazione è stata motivata dal fatto che il mister dei nerazzurri avrebbe «insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l’intero sistema antidoping, interrompendo un test in corso su un calciatore dell’Atalanta e obbligando il giocatore ad andare ad allenarsi». Il giocatore in questione è Gosens, i controlli quel giorno furono fatti su quattro calciatori e risultarono tutti negativi, ma il comportamento del tecnico nerazzurro ha portato alla richiesta di venti giorni di sospensione (un nono della pena massima prevista di sei mesi) dopo che il tecnico aveva rifiutato il patteggiamento di dieci giorni.
La violazione contestata a Gasperini è relativa all’articolo 3 comma 3 delle NSA (Norme Sportive Antidoping) che si riferisce alla «condotta offensiva nei confronti del DCO e/o del Personale addetto al controllo antidoping, la quale non sia configurabile come violazione dell’articolo 2.5 del CSA». Il tecnico è pronto a portare la sua versione e a spiegare tutto davanti al Tribunale competente, probabilmente si farà leva sul fatto che è facoltà del tecnico chiedere che i controlli a sorpresa vengano svolti dopo l'allenamento e non durante, ma tutto sarà spiegato da Gasperini.
Il periodo di squalifica e/o inibizione va da un minimo di una nota di biasimo a un massimo di sei mesi. Possibile anche una multa, ma se dovesse arrivare uno stop il tecnico atalantino non potrebbe partecipare all'attività di squadra (quindi niente allenamenti e niente presenza in panchina) proprio nel momento più importante della stagione, con la finale di Coppa Italia da giocare e le ultime tre giornate di campionato. La sentenza è attesa già in giornata.