500 anni dalla nascita

Albino e la Val Seriana celebrano il Moroni con mostre, eventi e un museo diffuso

Una riscoperta del grande pittore e dell'uomo come messaggio di speranza attraverso l'arte, dopo la stagione della pandemia

Albino e la Val Seriana celebrano il Moroni con mostre, eventi e un museo diffuso
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di Fabio Gualandris

In occasione del cinquecentenario della nascita, Albino, già riconosciuta come Città del Moroni, e in senso più ampio tutta la Val Seriana mantengono la promessa di rinnovare il legame che univa “il pittore della realtà” alla sua terra, alla sua gente, alla sua natura e alla sua cultura. Promosso dal Comune di Albino e organizzato da Promoserio, “Moroni 500. Albino 1521-2021” è un percorso di scoperta e valorizzazione che diventa appello concreto alla riappropriazione della figura di Giovan Battista Moroni come un prezioso patrimonio collettivo.

È un abbraccio l’immagine scelta come icona del lungo percorso di valorizzazione, quello tra Maria ed Elisabetta dipinto da Moroni nello stendardo albinese restaurato per l’occasione da Antonio Zaccaria, grazie al contributo di Comune di Albino e Fondazione della Comunità Bergamasca. Da giugno 2021 fino alla primavera 2022 sono in programma mostre, narrazioni, restauri, approfondimenti e pubblicazioni scientifiche, convegni, incontri, concerti, spettacoli teatrali, escursioni a tema, eventi di animazione culturale, fotografia, moda, visite guidate, enogastronomia.

Per Silvio Tomasini, coordinatore scientifico del progetto Moroni 500, «la Pittura di Giovan Battista Moroni è e deve sempre più essere considerata uno degli elementi distintivi della nostra terra nel mondo, accanto all’indubbia caratterizzazione che porta con sé l’esperienza di un pittore così legato alla sua terra di origine. Nel territorio seriano, così segnatamente colpito dalla stagione pandemica, e così fortemente desideroso di inaugurare una nuova stagione di accoglienza e promozione turistica, il progetto Moroni 500 è anzitutto un messaggio di speranza basato sull’essenziale valore della relazione che scaturisce dalla conoscenza dell’arte. La tipologia dei progetti che si vanno concretizzando vuole coinvolgere un numero di persone ampio e con riferimenti culturali diversi. A tutti loro Moroni 500 è pronto a offrire occasioni di conoscenza, di incontro, di suggestione, attorno alla pittura di quello straordinario interprete della stagione artistica rinascimentale lombarda».

Barbara Mazzoleni e Orietta Pinessi, curatrici della mostra Il codice Moroni, in allestimento ad Albino nella chiesa di San Bartolomeo con inaugurazione il 3 giugno, sottolineano che «dietro il brand di Moroni “pittore della realtà” c’è ancora molto da scoprire, per chi vuole conoscere davvero il pittore e il suo mondo. Lo storytelling espositivo Il codice Moroni è un’incursione a sorpresa nella vita e nell’arte del grande pittore; individueremo quelle chiavi indispensabili per decifrare quel Codice Moroni che dell’artista e del suo tempo rivelerà, attraverso una serie di segnali, elementi finora rimasti sotto traccia. Il Codice Moroni si propone dunque di indagare l’universo moroniano esplorando tutti i grandi e piccoli indizi che nella sua pittura ci parlano di lui, come pittore e come uomo, e del tempo e dei luoghi che hanno nutrito il suo immaginario artistico. Fondamentali saranno quelle piste che, anche se non battute dalla critica “ufficiale”, si riveleranno significative per ricostruire un quadro complessivo e per fornire a tutti le coordinate essenziali per comprendere Moroni ogni volta che incontreremo le sue opere, ovunque siano conservate».

Dal fulcro albinese il progetto si è espanso coinvolgendo tutta la Val Seriana, con il museo diffuso di Giovan Battista Moroni, un itinerario da Ranica a Fino del Monte, che fa tappa nei luoghi in cui l’artista ci ha lasciato in eredità straordinarie opere di soggetto sacro, ancora fruibili nelle chiese per cui sono state eseguite. Da qui il percorso si collega a Bergamo e a tutti gli altri luoghi che oggi sul territorio bergamasco conservano testimonianze della pittura moroniana. Moroni 500 nasce così da un ampio network di istituzioni, musei, fondazioni, parrocchie, scuole, realtà culturali, associazioni, in dialogo per raccontare in modo condiviso l’universo moroniano a 360 gradi.

Il sindaco di Albino, Fabio Terzi, sottolinea che «Moroni e Albino sono un binomio di successo, un legame indissolubile tra un pittore e la sua terra». «Un progetto che vede fortemente impegnate anche le associazioni culturali albinesi che da subito hanno raccolto con entusiasmo l’importante sfida» dichiara l’assessore alla Cultura albinese Patrizia Azzola. Infine, il presidente di Promoserio, Maurizio Forchini, legge il progetto come «grande opportunità per promuovere la Val Seriana attraverso l’opera e l’eredità di uno dei suoi più grandi artisti, oltre che per valorizzare le risorse umane, culturali ed enogastronomiche che rendono il territorio attrattivo».

L’obiettivo principale del progetto nel suo complesso è quello di promuovere all’interno delle comunità albinese, seriana, bergamasca, regionale, nazionale, una più completa, articolata e consapevole conoscenza della grandezza di questo testimone del Cinquecento, le cui opere sono disseminate in numerose collezioni e musei nel mondo.

Programma completo, info e prenotazioni su www.valseriana.eu

Tutto sull'anno moroniano nel PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 27 maggio o in edizione digitale QUI

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