Rivoluzione bike sharing

BiGi e MoBike si uniscono: da 100 a 350 bici, 60 le postazioni in città (fisse e mobili)

Pubblicato il bando di gara: si conta di investire 1,6 milioni. Il costo di gestione annuale è di circa 200 mila euro, per sei anni

BiGi e MoBike si uniscono: da 100 a 350 bici, 60 le postazioni in città (fisse e mobili)
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Il servizio di bike sharing a Bergamo cambia volto: dimenticatevi i due sistemi che fino a oggi hanno viaggiato in parallelo, quello a rilascio libero offerto dalla società privata RideMovi (ex Mobike) e quello organizzato con postazioni fisse BiGi dell’Atb, e fate spazio invece a un unico servizio a regia pubblica in grado di coniugare entrambe le filosofie.

«Da tempo volevamo fare il punto sul sistema per ragioni di efficienza ed economicità – spiega l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni –. Puntiamo a un unico servizio a investimento pubblico, che però possa integrare i pregi dei due sistemi in uso oggi».

Palazzo Frizzoni punta a rinnovare completamente il servizio BiGi, guidato esclusivamente da Atb, e l’investimento non è di poco conto: si prevede infatti una gara da 1,6 milioni, con un investimento sulle nuove postazioni da 300 mila euro e il restante costo di gestione di poco superiore ai 200 mila euro l’anno per 6 anni. «Ieri – aggiunge Zenoni - è stata pubblicata la gara per individuare un soggetto terzo, ad oggi è Bicincittà, a cui riconoscere l’affidamento del servizio».

I numeri della nuova BiGi

Le biciclette BiGi sono circa 100, suddivise in 24 postazioni diverse, ma il nuovo bando punta ad arrivare a quota 350 mezzi. Un numero di poco superiore alle due ruote messe a disposizione ogni anno in città da RideMovi.

Ognuna delle 24 postazioni inoltre sarà sostituita e nel complesso saranno installate 60 postazioni nei quartieri: alcune saranno “fisiche”, con rastrelliere dedicate e brandizzate, altre “virtuali”, con sole aree delimitate a vernice sull’asfalto per il rilascio e la presa delle biciclette.

Il nuovo sistema consentirà quindi anche un utilizzo più libero, ma attraverso una differenziazione delle tariffe premierà l’uso delle postazioni, favorendo così una gestione più ordinata delle biciclette.

«Con uno sforzo aggiuntivo – commenta il presidente di Atb Enrico Felli - ci impegniamo a sostenere la gestione del nuovo bike sharing pubblico, circa 220 mila euro anno a carico dell’azienda, certi che il servizio saprà soddisfare le esigenze di una mobilità sempre più innovativa, integrata ed estesa».

Il rapporto con i monopattini

Un rinnovamento del bike sharing era anche necessario in virtù dell’arrivo di un servizio analogo che mette però al centro i monopattini elettrici. «Ripensare il bike sharing in questo modo consente di renderlo ancora più competitivo – osserva Zenoni -, soprattutto immaginando che sia più capillare e dinamico. Affermare la regia pubblica, ci consente di mantenere piena libertà sulle tariffe del servizio e sulle decisioni in merito all’integrazione con il servizio di trasporto pubblico della città: la nuova BiGi diventa un’estensione del trasporto pubblico della città, proprio grazie alla regia di Comune e Atb».

Le caratteristiche di bando e biciclette

Il bando resterà aperto per un mese (i risultati si conosceranno all’inizio di luglio) e prevede un servizio della durata di 4 anni, rinnovabili per ulteriori 2. Le biciclette saranno di tipo tradizionale, visto che quelle a pedalata assistita richiedono manutenzioni e costi elevati. Tuttavia le società che parteciperanno al bando offrendo biciclette elettriche saranno premiate nella graduatoria; eventualmente questi mezzi sarebbero usati prevalentemente per collegare il centro con Città Alta.

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