Estate al Lazzaretto, ma perché il Comune di Bergamo ha aperto di nuovo il portafogli?
L'appalto lo ha vinto la società Cimice (260 mila euro), ma poi altri quattro eventi sono stati affidati alla seconda arrivata (40 mila euro). E i terzi, allora?
di Luigi de Martino
Questo strano “torneo” che è la vicenda dell’estate al Lazzaretto, con l’elevato stanziamento a fondo perduto e il relativo appalto, conta perlomeno undici punti che non appaiono chiari. L’iniziativa organizzata dal Comune di Bergamo propone sedici spettacoli: la rassegna è già cominciata. Nella conferenza stampa di mercoledì, l’assessore Nadia Ghisalberti ha annunciato altri quattro eventi, oltre ai dodici programmati. Parlavamo di stranezze: elenchiamole, cominciando dall’ultima.
Uno. Ci saranno quattro nuovi spettacoli di un nuovo organizzatore, non previsti. Il Comune, dopo avere scelto la società Cimice srl per l’organizzazione dell’Estate al Lazzaretto dando un contributo di ben 260 mila euro (compresa Iva), ha deciso che non bastava e ha coinvolto la società Shining. Perché?
Due. Shining si era piazzata al secondo posto nella gara di appalto. Dopo la decisione della commissione, composta da tre dipendenti comunali, capeggiati da Massimo Chizzolini, Urp (responsabile unico del procedimento), Shining aveva protestato, come del resto avevano fatto i bresciani Cipiesse. In base a quale criterio si è deciso di coinvolgerli? Perché il contributo di 40 mila euro? E i bresciani di Cipiesse, terzi classificati?
Tre. I biglietti per i nuovi quattro spettacoli voluti dal Comune mercoledì erano già in vendita su Ticketone. Questo significa che l’operazione era già conclusa almeno da lunedì. A tempo di record. Senza gare, senza commissioni.
Quattro. Viene spontaneo commentare: ma se il cartellone di Cimice era buono, perché il Comune ha aperto di nuovo il portafogli e deciso una integrazione? E un’integrazione di grande portata: concerti di Alice che canta Battiato (con il pianista che accompagnava il grande compositore), Francesco De Gregori, Roby Facchinetti e il comico Luca Ravenna. Quindi: il cartellone era insufficiente? O ci sono altre motivazioni?
Cinque. L’assessore Nadia Ghisalberti aveva dichiarato alla stampa che Cimice aveva vinto per via della notevole proposta artistica e che il forte investimento era dettato proprio dalla volontà di offrire a Bergamo, provata dal Covid, un grande cartellone. Nel giro di due settimane la proposta artistica dei vincitori è quindi stata svalutata?
Sei. L’assessore ha inoltre commentato dicendo che i 300 mila euro sono stati stanziati per la prima volta in assoluto in questo campo dal Comune di Bergamo anche per «dare una mano a un settore che ha sofferto molto» e in particolare agli operatori bergamaschi. Ma allora perché il bando della gara è stato pubblicato in fretta e furia e per pochi giorni sul portale regionale di Aria Sintel, portale dove si trova di tutto e di più e, se non lo vai a cercare, non lo trovi? Perché il Comune non ha pubblicizzato l’iniziativa sui media locali in modo che anche le agenzie bergamasche potessero sapere dell’iniziativa, facilmente?
Sette. Alla fine, sono arrivate sei proposte di programma da sei società, nessuna bergamasca. La commissione ha vagliato le proposte, secondo i diversi parametri: economico, artistico, tecnico, palco, sicurezza, misure anti-Covid e via dicendo. I programmi artistici delle prime tre classificate appaiono più o meno di livello simile (secondo gli esperti forse un po’ meglio era quello di Shining), ma alla fine ha vinto Cimice. La stranezza è questa: uno dei tre votanti ha sistematicamente dato il massimo dei voti (o quasi) a Cimice penalizzando con voti bassi proprio Shining. Per la precisione, su nove parametri, il commissario ha dato per otto volte il voto massimo a Shining, con la sola eccezione dei “servizi aggiuntivi”, che però valevano soltanto 4 punti. Scelta legittima, per carità, ma strana. Anche perché gli altri due esperti hanno invece votato in maniera articolata, a secondo dei parametri considerati.