Quando la passione diventa vino: in Val Gandino (e sul web) c'è Grappolo Vivo
Angelo Lecchi e Francesca Oberti hanno fondato un sito di e-commerce dedicato al vino biologico e biodinamico
di Giambattista Gherardi
«Il vino aggiunge un sorriso all’amicizia e una scintilla all’amore». È tutta condensata in una citazione attribuita a Edmondo De Amicis l’innovativa attività d’impresa avviata nelle ultime settimane da due fidanzati di Leffe, Angelo Lecchi e Francesca Oberti, che hanno aperto il sito di e-commerce grappolovivo.it, dedicato alla vendita di vino biologico, biodinamico e naturale e alla diffusione della cultura del “bere bene”, sempre in maniera responsabile e consapevole.
Nella vita quotidiana hanno entrambi occupazioni diverse: Angelo, 41 anni, è responsabile tecnico in un’azienda di isolamenti, mentre Francesca è fondatrice di Bade Lessons e con la sua attività promuove la passione per lo studio e la cultura attraverso corsi di lingue e il supporto alla lotta al bullismo. La scintilla in più, giusto per dar ragione a De Amicis, è arrivata dalla comune passione per la natura e per l’enologia, che Angelo e Francesca hanno deciso di coniugare con un nuova realtà imprenditoriale in un settore che in Italia e nel mondo, anche nei mesi della pandemia, ha conosciuto un’importante crescita.
«Il progetto - conferma Angelo - si è concretizzato proprio nei mesi del lockdown. Ho iniziato a informarmi sempre di più sul tema, cercando di capire quale sia la filosofia sottesa al mondo del vino biologico e, successivamente, ho cercato delle valide cantine, gestite da vignaioli che abbraccino questa coltura nel territorio lombardo. Grazie alla condivisione con Francesca ora il nostro sito è realtà». La scelta delle cantine è avvenuta attraverso un’accurata selezione online, valutando per ciascuna i requisiti essenziali richiesti dal progetto.
«Ci siamo poi recati personalmente - aggiunge Francesca - in ogni cantina. È un aspetto fondamentale del nostro progetto: pur trattandosi di vendita online, vogliamo creare un rapporto diretto con le persone, vedere in maniera concreta, toccare con mano la modalità con cui ogni vinaiolo si dedica alla propria vigna. Una volta scelti i fornitori, anche sulla base dell’altissima qualità dei prodotti offerti, abbiamo realizzato per ognuno un video di presentazione, anche attraverso l’utilizzo di un drone. Crediamo che questa nuova modalità di proporre un prodotto sia estremamente efficace».
Grappolo Vivo non propone dunque vini qualsiasi, ma vere e proprie eccellenze, non comunemente reperibili in un supermercato e spesso nemmeno nelle enoteche specializzate. «Accanto a vini rossi e bianchi - aggiunge Angelo -, offriamo anche amari e un particolare tipo di vino chiamato orange. Quest’ultimo è un vino bianco che, però, riceve un periodo di macerazione su bucce da vini rossi all’interno di anfore. È questo particolarissimo processo che gli conferisce un colore unico, arancio per l’appunto, e un gusto peculiare».
Proprio al vino orange è dedicato un approfondimento sul blog collegato al sito, nel quale si trovano approfondimenti anche riguardo alle vigne “eroiche”, cioè i vigneti che si trovano in particolari condizioni di clima e altitudine, con una pendenza maggiore del 30 per cento o situati oltre i 500 metri di quota. Il blog è un ulteriore strumento, insieme alle pagine “Grappolo Vivo” su Facebook e Instagram, per avvicinare i clienti e diffondere la cultura del buon bere.
Attualmente, sugli scaffali virtuali di Grappolo Vivo, c’è una selezione proveniente da sei diverse cantine dislocate sul territorio lombardo, in Val Camonica (cooperativa Alpi Adamello di Edolo, Togni Rebaioli della frazione Erbanno di Darfo, Azienda Agricola Rodella di Sellero), Valtellina (Marcel Zanolri di Bianzone) e in Bergamasca (Nove Lune di Cenate Sopra e Pietramatta di Cenate Sotto). In questi ultimi casi va sottolineata la presenza di vigneti resistenti Piwi, incroci avviati in Francia che consentono un minor utilizzo di agenti chimici per il contrasto delle malattie della vite.
«Possiamo sicuramente affermare - concludono i due fidanzati di Leffe - che dietro una “semplice” bottiglia di vino esiste un mondo di persone estremante appassionate e di gran qualità, che seguono i valori della natura, ma anche cura e promozione del territorio. Appena sarà possibile “cene con il produttore”, per mettere i comunicazione i consumatori ma anche il mondo della ristorazione, che fatica spesso a incrociare commercialmente queste eccellenze».