L'addio

Ilaria non ce l’ha fatta: «La nostra guerriera ha perso la sua battaglia»

La giovane dalminese era stata colpita nel 2019 da una encefalite herpetica all'età di soli 26 anni. Mamma Sonia: «Ringrazio tutti coloro che a oggi ci sono sempre stati vicini con le preghiere e con la solidarietà»

Ilaria non ce l’ha fatta: «La nostra guerriera ha perso la sua battaglia»
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di Laura Ceresoli

«La nostra guerriera ha perso la sua battaglia, pertanto ora è la stella più brillante del paradiso. I suoi tanto amati colori la possano accompagnare per il suo lungo viaggio». È un percorso spirituale e non più terreno quello a cui fa riferimento Sonia Paradiso. Domenica 1° agosto sua figlia Ilaria Parimbelli è volata in cielo. Un epilogo ingiusto, che fa male al cuore di tutti coloro che hanno conosciuto la storia di questa giovane dalminese colpita nel 2019 da una encefalite herpetica all'età di soli 26 anni. Una ragazza normalissima, con i suoi sogni e le sue aspirazioni ma che, per uno strano scherzo del destino, ha dovuto da quel momento in poi rassegnarsi a un'improvvisa disabilità grave al 100 per cento.

Proprio quando il percorso riabilitativo pareva procedere per il meglio, mercoledì scorso, durante il sonnellino pomeridiano, Ilaria ha inalato involontariamente materiale alimentare a causa di una crisi epilettica. Un episodio che si è poi rivelato fatale: «Ilaria era ricoverata dal 28 luglio all'ospedale Papa Giovanni XXIII in terapia intensiva per ab ingestis - racconta mamma Sonia -. L'ho salvata in tempo, era tutta blu in faccia con occhi all'indietro. Mi sono presa un grandissimo spavento. Poi l'hanno intubata e sedata con cura antibiotica. Speravo che riuscisse a uscirne. L'ho sorvegliata spesso, anche mentre dormiva, ma alla fine non ce l'ha fatta. Ringrazio tutti coloro che a oggi ci sono sempre stati vicini con le preghiere e con la solidarietà».

 

Mamma Sonia, papà Carlo e il fratello Federico hanno lottato con amore e dedizione per offrire a Ilaria un futuro migliore, anche quando la situazione sembrava disperata, pur consapevoli di dover letteralmente rivoluzionare la propria esistenza. Quando Ilaria era stata dimessa dall'ospedale nel 2020, si erano trasferiti in una nuova abitazione senza barriere architettoniche, avevano acquistato un veicolo speciale per il trasporto di disabili e ogni giorno in casa era un via vai di infermieri e fisioterapisti. Per sostenere queste ingenti spese, la coppia dalminese aveva promosso una raccolta fondi sul sito gofundme.com.

La catena della solidarietà si era subito attivata in tutta Italia rendendo fattibile alcuni progetti destinati alla figlia. Mamma Sonia lavorava giorno e notte anche per realizzare a mano i suoi portachiavi che poi vendeva nella speranza di racimolare qualche soldo in più per poter portare la figlia a Innsbruck, in Austria, in una clinica specializzata in neuroriabilitazione robotica. In due anni di cure, Ilaria stava compiendo piccoli ma importanti progressi. Era  infatti passata da uno stato di minima coscienza a una fase più vigile in cui riusciva persino a fare le bolle di sapone, a dipingere i cerchi di Kandinsky senza uscire dai bordi, a manipolare la plastilina e fare musicoterapia. Domenica 1° agosto, però, è giunta la triste notizia che ha messo la parola fine alla travagliata storia della famiglia Parimbelli.

Chiunque volesse dare un ultimo saluto a Ilaria può far visita alla parrocchia di Brembo di Dalmine. I funerali si terranno martedì 3 agosto alle 14.30. La salma verrà poi trasportata per la cremazione al cimitero di Bergamo.

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