Diamole una mano

Appello da Dalmine: Ilaria Parimbelli ha bisogno di nuove cure, riparte la raccolta fondi

Nel 2019 la diagnosi: encefalite erpetica con danni al cervello, ma affetto e cure alla Clinica Quarenghi hanno tenuta accesa la speranza. Ora servono ausili per le terapie a casa

Appello da Dalmine: Ilaria Parimbelli ha bisogno di nuove cure, riparte la raccolta fondi
Pubblicato:
Aggiornato:

di Giambattista Gherardi

Una storia che ha commosso l’intera comunità Bergamasca, e non solo, lo scorso anno, per la quale arriva ora un ulteriore appello per non infrangere il “piccolo grande miracolo” costruito in tanti mesi. È stata annunciata oggi, venerdì 28 maggio, la riapertura (a questo link) della raccolta fondi dedicata a Ilaria Parimbelli, 27 anni di Dalmine, colpita da una rara encefalite erpetica al cervello il 23 settembre 2019. Una patologia che colpisce ogni anno una persona su 500 mila.

Dopo la pesante diagnosi, un mese di terapia intensiva e due interventi d'urgenza avevano disegnato un quadro particolarmente grave, con l’inequivocabile compromissione in più lati ed emisferi del cervello. Eppure Ilaria è ancora qui, contro tutte le aspettative, le diagnosi, le difficoltà. Circondata dagli affetti della famiglia e di una comunità – quella di Dalmine in particolare – che non li ha mai lasciati soli, neanche per un attimo.

IMG-20210528-WA0127
Foto 1 di 5

Ilaria Parimbelli fra il dott. Salvi e la dottoressa Quarenghi presso la Clinica di San Pellegrino

IMG-20210528-WA0130
Foto 2 di 5
IMG-20210528-WA0129
Foto 3 di 5
IMG-20210528-WA0128
Foto 4 di 5
Ilaria Parimbelli
Foto 5 di 5

«Ilaria è il nostro piccolo miracolo - racconta la mamma, Sonia Paradiso -. In questi anni ha fatto progressi enormi, in alcuni casi fuori dalla norma. Posso tranquillamente affermare che le manchi soltanto la parola. La terapia intensiva di Bergamo ha sempre creduto in lei e noi con loro aspettavamo e speravamo in questo miracolo. Sempre con pazienza: è questa la parola d'ordine». Dopo un ricovero al centro per la riabilitazione fisica, cognitiva e sensoriale Cardinal Ferrari di Fontanellato, in provincia di Parma, da gennaio 2021 Ilaria si trova presso la Clinica Quarenghi di San Pellegrino Terme, insieme alla mamma Sonia, che non la lascia sola.

«Non ho avuto la possibilità di vedere mia figlia per tre mesi interi - spiega mamma Sonia - a causa della pandemia che ci ha travolto. Purtroppo in quel periodo abbiamo constatato che si è registrata una sorta di regressione. Ma ora che siamo a San Pellegrino, io posso affermarlo con certezza: Ilaria è una ragazza serena. Tutto questo è grazie anche alla dedizione di tutto il personale della Clinica, dal dottor Giampiero Salvi (presidente de "La Rete Associazioni Italiane per il trauma cranico", di cui fa parte anche Associazione Genesis di San Pellegrino, ndr) alla dottoressa Quarenghi, fino ai fisioterapisti».

Il prossimo 26 giugno, però, Ilaria e la mamma Sonia dovranno tornare a casa. Ciò significa nuove spese da affrontare per far sì che possa proseguire la terapia fisioterapica e non perdere quei progressi raggiunti con tanta fatica nel corso dei mesi. Per questo motivo la famiglia ha aperto una nuova raccolta fondi, che segue quella lanciata lo scorso anno su Facebook e il cui ricavato ha permesso l'acquisto di un'automobile per il trasporto della ragazza.

«Quello di Ilaria sarà un percorso duro, che necessita un costante monitoraggio e impegno - spiega mamma Sonia -. Il nostro obiettivo ora è acquistare un particolare strumento, una sorta di cyclettte, che le consenta di proseguire con la fisioterapia e la riabilitazione anche da casa. Inoltre lo scorso anno abbiamo dovuto affrontare spese non indifferenti: per evitare che nostra figlia finisse in una Rsa a vita, come ci era stato consigliato in un altro centro, abbiamo deciso di acquistare l'appartamento di fronte al nostro per far sì che diventasse una sorta di piccola Rsa privata tutta per lei. Dove Ilaria potesse vivere con la possibilità di ricevere anche le visite affettuose di chi la circonda e non l'ha mai lasciata sola».

In poco più di un anno e mezzo sono infinite le storie di solidarietà cresciute attorno a Ilaria: da pranzi e iniziative solidali alla vendita di portachiavi a tema Disney (sua grande passione), fino ai ragazzini del quartiere che, in occasione di cresime e comunioni a Dalmine, hanno deciso di portarle una piccola e spontanea donazione. «La mia rabbia, e credo di parlare anche a nome di tante altre famiglie come la nostra, è che chi di dovere non ti viene incontro quando hai a che fare con una persona disabile grave – aggiunge Sonia -. La nostra lotta quotidiana è possibile soprattutto grazie a tutte quelle persone che si sono messe in gioco per noi, mostrando grande umanità e solidarietà. Per questo non finirò mai di ringraziare chi ci è stato e ci sarà accanto».

Un’ultima spiaggia potrebbe portare Ilaria sino a Innsbruck, in Austria, dove ha sede un importante centro che potrebbe aiutarla in questo percorso, ma dai costi proibitivi. Si parla di un migliaio di euro al giorno di cure, senza contare vitto e alloggio di chi la accompagnerà. «Abbiamo già la necessaria documentazione pronta, nel caso - conclude la mamma -. Ma sarebbe davvero l'ultima chance. Quello che vorremmo ora per lei è che possa proseguire con la fisioterapia a casa attraverso l'acquisto di un apposito strumento».

Oltre alla sottoscrizione online, è possibile sostenere il progetto anche attraverso un bonifico bancario (IBAN IT72B0623052970000043388686) legato al conto Ilaria Parimbelli con causale: «Donazione per le cure».

Seguici sui nostri canali