Sabato Carona chiude il Centenario della parrocchiale con la Processione delle Rose
Il 28 agosto la celebrazione di chiusura con mons. Coletti, vescovo emerito di Como. I fedeli porteranno rose ai propri cari defunti
Si concludono sabato 28 agosto a Carona le solenni celebrazioni dedicate, sin dallo scorso giugno, al Centenario di consacrazione della chiesa parrocchiale. Alle 17.45 la comunità si ritroverà sul sagrato della chiesa per la benedizione della nuova campana maggiore, in sostituzione di quella mal riparata negli scorsi anni. Alle 18 a presiedere la solenne concelebrazione di chiusura e ringraziamento sarà mons. Diego Coletti, vescovo emerito di Como.
La chiesa parrocchiale di Carona è da molti definita “la chiesa nuova”, eretta dopo la Grande Guerra per corrispondere alle necessità di un paese che si andava sviluppando. Erano gli anni delle grandi dighe e delle centrali idroelettriche in quota e in paese, cui sarebbero seguiti, nella seconda metà del ‘900, gli anni dello sviluppo legato al turismo invernale. La parrocchiale originaria fu eretta nel XV secolo e consacrata nel 1450 al martirio di San Giovanni Battista, dopo il distacco dalla parrocchia di Branzi. La nuova chiesa, di cui ora si celebra il centenario, fu pure dedicata a San Giovanni Battista, ma legata alla sua Natività, che ricorre il 24 giugno di ogni anno.
L’anno giubilare era stato aperto in occasione del Natale 2020, con una celebrazione guidata dal parroco don Alberto Bongiorno e la presentazione della Preghiera del Centenario, composta da don Alessandro Angioletti (parroco di Ponte Nossa), che ha coordinato l’intero programma di questi mesi.
Il 12 giugno, giorno del giubileo centenario, a Carona era salito il vescovo mons. Francesco Beschi, mentre il 27 giugno la comunità (a cominciare dal sindaco Giancarlo Pedretti) aveva accolto mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano e Metropolita della Lombardia.
Ad agosto, per la festa della Madonna del Rosario, la celebrazione principale è stata presieduta da mons. Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi. Da ricordare anche la celebrazione presieduta da mons. Davide Pelucchi, vicario generale della Diocesi, dedicata ai sacerdoti nativi, dell’Alta Valle Brembana e legati per servizio a Carona, le messe a Pagliari e San Rocco, le attività di animazione religiosa con le letture teatrali in chiesa ed il concerto di musica e luci tenuto da don Ugo Patti. Molto apprezzata anche la serata con il suono delle campanine tenuta dalla Federazione Campanari Bergamaschi, così come i tradizionali fuochi artificiali all’indomani della festa della Madonna.
Presentato in chiesa anche il libro Carona gli anni della rivolta di Denis Pianetti, con riferimento alla tormentata vicenda che vide contrapporsi contrade e abitanti di un’unica comunità all’ombra di due campanili. Tuttora aperte la mostra fotografica nel Salone Parrocchiale e la mostra di miniature allestita nella Chiesa Antica.
Proprio questa sarà la meta dei fedeli di Carona al termine della celebrazione di sabato 28 agosto alle 18. «Ciascuno dei fedeli – spiega don Angioletti - riceverà una rosa, simbolo del martirio di San Giovanni Battista, che potrà portare nella propria casa o sulla tomba dei propri cari. Il ritorno alla chiesa originaria, alle sue pietre, ed il ricordo di chi ha donato a tutti il testimone della fede sono il segno di una gratitudine infinita che abbraccia le generazioni e va al di là dei partecipati eventi di questi mesi, che lasceranno in tutti un ricordo intenso dell’anno giubilare». Dettagli e gallerie fotografiche sono disponibili sul sito www.centenariocarona.tk.