Dopo uno stop durato due anni le scuole bergamasche tornano a riprogrammare le gite
Privilegiate le mete italiane, per i viaggi all'estero ci si sposta solo in zone a basso rischio. E in molti casi serve il Green Pass

Che sia in Italia o all’estero, che ci si arrivi dopo un viaggio di poche decine di minuti o di parecchie ore, le gite scolastiche sono uno dei momenti più attesi dell’anno per gli studenti di qualsiasi età. Ebbene, dopo uno stop durato due anni, le scuole superiori bergamasche stanno lentamente tornando a proporre viaggi di istruzione.
Le regole da rispettare sono ben definite, ma non particolarmente stringenti: se si viaggia in Italia si devono scegliere mete in zona bianca, il che vuol dire che al momento è possibile spostarsi in tutta la Penisola; se si viaggia all’estero si devono scegliere luoghi a basso rischio; inoltre, per accedere a musei o usare mezzi a lunga percorrenza serve il Green Pass, che in Italia è una prassi cui non si è adeguata solo una minoranza particolarmente rumorosa di persone.
A fronte di una situazione epidemiologica in continuo sviluppo, per il momento le mete privilegiate restano quelle italiane, anche per una maggiore facilità nell’organizzazione del viaggio e nella rapidità nell’approntare, se fosse necessario, eventuali modifiche all’itinerario dell’ultimo minuto.
Non si rinuncia comunque a organizzare viaggi all’estero o a ospitare progetti Erasmus, come raccontato a L’Eco di Bergamo da Maria Peracchi, dirigente scolastica dell’istituto Romero di Albino. O come nel caso dell’istituto Turoldo di Zogno, che sta cercando di recuperare i viaggi d’istruzione interrotti dalla pandemia e di riproporre soggiorni linguistici in Francia, Germania, Spagna o Inghilterra.