Centro vaccinale di Zogno e Matteo Rota imbrattati: indagato 45enne di Sorisole
Perquisita la sua abitazione e sequestrato diverso materiale. Attenzioni anche su un circolo anarchico con sede in via Galgario, in città
Nella notte tra il 21 e il 22 settembre, il centro vaccinale di Zogno era stato oggetto di un blitz nel corso del quale l'ingresso e le pareti esterne erano state imbrattate con scritte, di colore giallo o bianco, contro i vaccini e il Green Pass.
Varie le frasi presenti su facciata e muri, tra cui: «Criminali, questo è solo l'inizio», «No green pass come fate ad accettarlo», «Pfizer criminali» e «No green pass no dittatura». Un gesto che aveva provocato il disappunto di medici e infermieri che lavoravano nell'hub, oltre che dell'Amministrazione comunale e condannato anche sui social. E avvenuto, praticamente la stessa notte, anche al Matteo Rota di Bergamo.
L'autore dell'azione era rimasto sconosciuto, almeno fino alla svolta di ieri, martedì 19 ottobre: secondo quanto riportato da L'Eco di Bergamo, infatti, la Digos avrebbe perquisito all'alba l'abitazione di un 45enne di Sorisole legato a un circolo anarchico con sede in via del Galgario a Bergamo. L'individuo in questione risulterebbe indagato per l'imbrattamento della struttura ospedaliera Matteo Rota, dove era comparsa la scritta: «Assassini... no bambini cavia!». Le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso tutto, compreso l'arrivo dell'uomo in sella a una bicicletta poi rinvenuta nella sua abitazione e sequestrata. Oltre a quella, sono in mano agli inquirenti tre computer, uno smartphone, fogli A4 con fotografie di scritte contro vaccini, 5G e Big Pharma e una bomboletta spray.
Sottoposta a perquisizione anche la sede del suo circolo anarchico in città, dove sono state sequestrate altre 11 bombolette, sebbene non risultino per il momento altri indagati. Le indagini proseguono e al vaglio degli investigatori ci sono anche altri fatti simili, avvenuti sul territorio bergamasco.