Scuola: il 10 dicembre proclamato lo sciopero per il personale di ogni ordine e grado
Sindacati insoddisfatti dal confronto aperto con il Governo in merito al contratto nazionale e dai contenuti della legge di bilancio
Venerdì 10 dicembre la scuola italiana incrocerà le braccia. Il personale di ogni ordine e grado sciopererà in occasione della mobilitazione nazionale proclamata oggi, giovedì 24 novembre, da Flc-Cgil, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams.
Dal confronto aperto con il Governo sul contratto nazionale e dai contenuti della legge di bilancio i sindacati si aspettavano di ricevere «segnali concreti» in merito alle richieste avanzate, dopo intese siglate a margine di diversi tavoli convocati con il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Per Francesco Sinopoli, segretario generale nazionale della Flc-Cgil lo sciopero «segna un punto di svolta nei rapporti con il Governo. Ma la responsabilità è tutta del Governo stesso che ha scelto di non investire nella scuola, così come è accaduto negli ultimi 15 anni. Questa decisione è ancora più odiosa dopo due anni di pandemia, con tutta la retorica sulla centralità della scuola pubblica».
Le criticità irrisolte, anche in Bergamasca, sono diverse. In primis, la proroga dei finanziamenti per il personale aggiuntivo Covid tra gli Ata. «La bozza della legge di bilancio non prevede alcuna proroga fra gli Ata, mentre lo fa per i docenti – spiega Fabio Cubito, segretario generale della Flc-Cgil di Bergamo -. Il personale arrivato con queste funzioni, previsto fino a dicembre, sta permettendo anche in provincia una sorveglianza nei plessi che resta però risicata. Questo significa che gli Ata aggiuntivi stanno tamponando una carenza strutturale che è tempo di sanare. Se si toglie anche questo personale, le scuole della nostra provincia, come molte altre, faticheranno a garantire livelli adeguati di presenza e pulizia».
Gli altri nodi che hanno portato alla mobilitazione riguardano il rinnovo contrattuale, visto che servirebbero 350 euro al mese per adeguarsi alla media europea ma nella ne sono previsti 87 euro cui si aggiungono 12 euro per premiare la “dedizione professionale”. Ma anche la necessità di stabilizzare i precari (sul tema nessun confronto è stato ancora aperto) e una rimodulazione delle classi troppo numerose.
«Un altro motivo di delusione è che nulla viene previsto per il concorso dei cosiddetti facenti funzione di Direttore dei servizi generali e amministrativi - prosegue Cubito -. Da anni lo chiediamo e, invece, a fronte di una carenza di queste figure specifiche, si ricorre alla disponibilità degli assistenti amministrativi interni alle scuole, che si assumono responsabilità aggiuntive senza un adeguato incremento dei compensi. Per questi assistenti serve un concorso specifico, che nessuno sembra prendere in considerazione. Eppure la presenza della figura del Dsga è indispensabile per la predisposizione e l’adozione di tutti gli atti amministrativo-contabili dell’istituzione scolastica e la sua assenza preclude la regolare erogazione del servizio scolastico. Sono 96 su 140 gli istituti scolastici della provincia di Bergamo rimasti senza Dsga titolari».