Astino vince il Premio Paesaggio d’Europa. Il ministro Franceschini: «Ne siamo orgogliosi»
Il luogo e il suo monastero, sede di vari progetti dei partner del territorio, diventa punto di riferimento internazionale per la tutela e la valorizzazione del paesaggio
Un monastero millenario, una valle ricca di biodiversità, un progetto straordinario di recupero e riutilizzo che unisce storia, arte, natura, agricoltura, tradizione enogastronomica e sostenibilità. La città che sarà Capitale Italiana della Cultura 2023 diventa esempio, a livello europeo, per integrazione città e paesaggio e punta verso i modelli urbani del futuro.
È ufficiale: il Consiglio d’Europa ha riconosciuto la Valle di Astino con il “Premio Paesaggio d’Europa 2021 - Landscape Award of the Council of Europe”, assegnato ogni due anni alle realtà «che abbiano attuato una politica o delle misure relative alla salvaguardia, la gestione o la pianificazione dei paesaggi che dimostrino un'efficacia durevole e possano servire da esempio in Europa».
Il riconoscimento, nato a seguito della sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio, ha cadenza biennale ed è stato organizzato per la prima volta nel 2008. Quella 2020-2021 è la settima edizione del Premio, con un costante incremento di partecipazione da parte degli Stati firmatari. «Un premio che va all'Italia e a Bergamo, che in precedenza ha vinto la selezione tra 97 progetti italiani. Ne siamo davvero molto orgogliosi», ha commentato il ministro della Cultura Dario Franceschini.«Il progetto di Bergamo – sottolinea il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori - premiato dal Ministero della Cultura lo scorso 14 marzo e quindi candidato al contest europeo – è stato sviluppato nel 2020 in un passaggio estremamente critico nella storia della città: l’iniziativa, però, affonda le radici nel 2014, quando fu siglato l’Accordo di Programma che delineava il recupero della Valle e del millenario ex monastero che vi è incastonato, oltre che nella vocazione di Città del Paesaggio che Bergamo ha sviluppato nell’ultimo decennio attraverso il Landscape Festival, che ogni anno richiama paesaggisti da tutto il mondo».
La città di Bergamo è per oltre un terzo compresa nel Parco Regionale dei Colli: questa speciale tutela del territorio collinare ha prevenuto l’edificazione incontrollata e preservato il suo polmone verde, mentre la Giunta Gori mira ora al suo ampliamento per includere anche le aree verdi e agricole a sud.
«La Fondazione Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo – spiega il presidente Fabio Bombardieri - ha raccolto l’adesione al progetto di candidatura dei partner del territorio, con la convinzione che la promozione del paesaggio sia parte integrante della risposta della città alle difficoltà della fase pandemica e che costituisca un'importante leva di rilancio».
Negli ultimi mesi, infine, è stato siglato un ulteriore protocollo d’intesa, che coinvolge Fondazione Congregazione della Misericordia Maggiore, Comune di Bergamo, Università degli studi di Bergamo, Associazione Arketipos e Regione Lombardia per la creazione presso l’ex-Monastero di un Osservatorio e Centro Studi internazionale sul paesaggio, che renda sempre di più Astino un punto di riferimento per la riflessione e l’innovazione sui paesaggi sostenibili.
«Il riconoscimento non solo premia il lavoro ultradecennale per recuperare l’ex monastero e la sua valle – commenta il Rettore dell’Università di Bergamo, Sergio Cavalieri - , ma indica Bergamo come punto di riferimento internazionale per la valorizzazione e la trasformazione del paesaggio, a cui l’Università di Bergamo ha contribuito attraverso il Centro Studi sul Territorio Lelio Pagani e, in particolare, grazie a Riccardo Rao, docente di Storia Medievale e Storia del Paesaggio del nostro Ateneo. L’Università intende proseguire il processo di consolidamento di Astino come centro di riferimento nazionale e internazionale per il paesaggio».
«Si tratta di un riconoscimento all’impegno messo in campo dai partner territoriali insieme a Regione in questa grande operazione di recupero e valorizzazione - dichiara l'assessore regionale alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi -. Ho sempre sostenuto con convinzione gli interventi per la rinascita di un luogo magico, strappato all’oblio e riconsegnato alla città. Cultura, coltivazioni biologiche, inclusione sociale: ora Astino e il suo monastero sono la vetrina di un esperimento perfettamente riuscito, un modello da replicare altrove, un autentico orgoglio per la città di Bergamo».