La Cisl di Bergamo contro l'apertura dei centri commerciali a Santo Stefano
Il sindacato definisce la scelta «rischiosa e inopportuna» per il rischio di assembramenti. Nei giorni scorsi la polemica su Le Due Torri
«Riteniamo inopportuno, oltre che rischioso, creare condizioni che favoriscano assembramenti in spazi non indispensabili».
In merito all’apertura dei centri commerciali nel giorno di Santo Stefano interviene anche la Fisascat Cisl che, in una lettera inviata alle maggiori strutture della Bergamasca e alle amministrazioni comunali dove hanno sede, ha dichiarato la propria contrarietà in merito a questa decisione, presa senza coinvolgere le parti sociali. Solo qualche giorno fa i lavoratori de Le Due Torri di Stezzano avevano lanciato una petizione online per chiedere la chiusura della struttura il 26 dicembre.
Il sindacato ha infatti sottolineato che l’emergenza sanitaria è tutt’altro che finita. «Il continuo aumento dei casi di positività inizia a coinvolgere, nuovamente, anche il nostro territorio - commenta la segretaria provinciale Monica Olivari -. Il numero di vittime che ha colpito il nostro settore e le perdite in termini di occupazione sono ancora una ferita aperta».
Le aperture festive metterebbero a rischio non soltanto la sicurezza dei clienti e la salute di circa 2 mila lavoratori, ma comprometterebbero anche «il sacrosanto diritto delle loro famiglie di poter festeggiare degnamente le ricorrenze natalizie».
Il sindacato dei lavoratori del terziario di Bergamo ha sempre gradito poco l’estensione delle aperture anche nei giorni delle maggiori festività. «Continuiamo a ritenere ingiusto e sbagliato non garantire a coloro che lavorano nel settore il giusto riposo durante le feste - conclude Olivari - soprattutto ora, in queste condizioni e in una delle province che più ha pagato l’impatto della pandemia».