Nonostante le qualità evidenti, è stato un errore l'acquisto di Miranchuk in questa Dea
Sulle doti del numero 59 russo non si discute, ma Gasperini ha spiegato perché nella rosa risulta essere superfluo
di Fabio Gennari
Nella conferenza stampa post partita, il tecnico Gasperini ha parlato di Aleksej Miranchuk. E ha fatto capire perché il futuro del ragazzo è tutto fuorché nerazzurro. «Il ragazzo ha qualità evidenti, ma in quella stessa posizione abbiamo lui, Malinovskyi e Ilicic. Se giochiamo con il tridente, dalla parte opposta del campo o si adatta uno dei tre ma il rendimento cala di parecchio oppure giocano uno tra Pasalic e Pessina. Questo è un errore nostro di costruzione della rosa».
Quando si parla di calcio e di squadre, bisogna sempre valutare se e quanto un giocatore sia funzionale o meno al gruppo. Sia per la posizione in campo che per la capacità di rendere al massimo e di dare qualcosa in più alla squadra. Miranchuk è un giocatore importante, ma nella rosa ci sono già altri due mancini che giocano nella stessa posizione. A Verona era squalificato Malinovsky e il russo ha trovato spazio. Facendo gol e servendo un grande assist per Pasalic.
Il nocciolo della questione ora è strategico. La cessione a gennaio sembra strada migliore, ma meglio pensare a una partenza definitiva o a un prestito per valutarlo a fondo e attendere cosa farà Ilicic, classe 1988 che l'anno prossimo andrà per i 34 anni? La partenza di Miranchuk a gennaio con il contestuale arrivo di Boga (o giocatore simile) risolverebbe però il problema di "costruzione della rosa" che Gasperini ha evidenziato nella conferenza post Verona.
A prescindere dalla prova del Bentegodi, resta comunque un tema importante: sulle tante partite di una stagione, quindi in tema di continuità, come si comporta Miranchuk? Anche Ilicic non è uno da 30-35 partite l'anno con lo stesso rendimento, ma ha certamente fatto vedere molto di più in carriera rispetto al russo. Per il numero 59 forse la soluzione migliore sarebbe andare a giocare con continuità proprio per mettersi in mostra e permettere ai dirigenti della Dea una decisione definitiva.