Presunta truffa ai danni dell'Inps, alla Cisl di Bergamo sequestrati 132 mila euro
L'indagine riguarda l’indebita fruizione di aspettativa sindacale non retribuita. Nel fascicolo, aperto a Milano, indagati dodici sindacalisti
Degli oltre 600 mila euro sequestrati ad alcune sigle sindacali lombarde della Cisl, nell’indagine riguardante la presunta truffa ai danni dell'Inps, ben 132 mila euro sono stati sequestrati all’Unione sindacale territoriale Cisl di Bergamo.
L’indagine, condotta dalla Procura di Milano, riguarda l’indebita fruizione di aspettativa sindacale non retribuita. Dalle indagini sarebbe emerso che diversi sindacalisti «pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato» per permettere «ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo». In buona sostanza i lavoratori si vedevano riconosciuti dall’Inps, ai fini pensionistici, i contributi maturati senza che né il datore di lavoro né il sindacato avessero effettuato versamenti.
Il sequestro dei 132 mila euro alla Cisl di Bergamo si legano all’attività svolta nel sindacato di via Carnovali dal 2006 al 2017 dall’ex dirigente Domenica Pelleriti. La donna non è indagata, a differenza di altri dodici sindacalisti e funzionari che proposero le finte assunzioni, ma come riporta Corriere Bergamo avrebbe ammesso di fronte alla Guardia di Finanza di Milano che la sua assunzione alla Serist, dal 1991 al 2017, era fittizia.
L’ex sindacalista avrebbe detto che l’allora segretario della Filta di Milano, Giovanni Roveti (tra gli indagati), le avrebbe proposto di lavorare come impiegata per la ditta di ristorazione per tre mesi, il tempo necessario al distacco, aggiungendo di essere stata alla Serist appena tre volte. Un caso simile ad altri nove sui quali la Procura milanese sta indagando.