Capolavoro della Roma, sbandata della Dea. Ma Gasperini ha ragione sul Var
L'Atalanta rifletta su questo passo falso, ma riparta da quei venti minuti nella ripresa sino al fatidico pareggio, annullato dal Var
di Xavier Jacobelli
Una partita nata storta, proseguita male, finita peggio. Così l'Atalanta è caduta di fronte a una Roma perfetta che a Bergamo ha firmato il capolavoro stagionale, disputando la miglior partita dall'inizio del torneo. Il successo dei giallorossi è stato tanto meritato quanto netto e la Dea dovrà meditare sulla severa lezione ricevuta in casa, avendo sprecato l'occasione di balzare al secondo posto, almeno sino a Milan-Napoli, qualora i nerazzurri avessero vinto al Gewiss.
Sia chiaro: dopo sei vittorie di fila nel contesto di dieci risultati utili consecutivi (8 successi e 2 pareggi) per i nerazzurri non è il caso né di drammatizzare né di pensare che i sogni tricolori siano svaniti sotto i colpi di Abraham, Zaniolo e Smalling. Tuttavia, gli errori si pagano e contro una Roma tatticamente perfetta, i nerazzurri ne hanno commessi troppi, tant'è vero che da cinque anni l'Atalanta non subiva quattro gol nel proprio stadio. A cominciare dallo svarione iniziale che ha mandato in vantaggio la Roma.
L'Atalanta ha commesso un peccato di presunzione e il 71% di possesso palla non può certo soddisfare Gasperini, il quale ha provato e riprovato a imprimere una sterzata all'inerzia della gara, richiamando addirittura Djimsiti dopo appena mezz'ora per inserire Muriel, ma non c'è riuscito nemmeno con i cambi successivi. Dice bene Mourinho quando esalta lo spirito di sacrificio della sua squadra, sottolineandone la capacità di resistere alla pressione rivale che ha portato la Dea sul 2-2, poi annullato, scatenando le proteste di Gasp. La Roma che in trasferta aveva perso cinque partite su sette e non batteva una grande da diciannove mesi, ha firmato un' impresa spettacolare.
L'Atalanta rifletta su questo passo falso, ma non demorda e nemmeno si demoralizzi: riparta da quei venti minuti di furore giocati nella ripresa sino al fatidico secondo pareggio, convalidato da Irrati e annullato dal Var. Quando si vola così in alto, può capitare che le vertigini giochino brutti scherzi e così è stato. La morale è che se viaggi a un livello tanto elevato e ti batti per il titolo confrontandoti con rivali del calibro di Inter, Milan e Napoli, non puoi permetterti nessuna distrazione. E nemmeno bruschi cali di rendimento (vero Ilicic?).
Di certo, quei soli 12 punti conquistati in casa e le tre sconfitte interne già accusate, fotografano le inusitate difficoltà che la Dea accusa quando gioca davanti al proprio pubblico. L'analisi di Gasperini è stata lucida sia per quanto riguarda il riconoscimento dei meriti avversari sia per la sua protesta contro il Var dal quale esige spiegazioni. Irrati viene considerato il miglior varista. Peccato che stavolta fosse in campo e non davanti ai video di Lissone.