La Lombardia resta bianca (per un pelo). Fontana: mascherine obbligatorie anche all'aperto
Il governatore: «I posti letto in area medica occupati restano sotto il 15%. Ma la crescita dei contagi è importante»
«I dati del monitoraggio settimanale confermano, anche per la prossima settimana, la zona bianca per la Lombardia. Di fatto, poi, anche nella nostra regione, come previsto dalla norma che sarà inserita nel nuovo Decreto Legge che il Governo si appresta a varare, si dovrà usare la mascherina all'aperto».
Lo ha annunciato oggi (giovedì 23 dicembre) il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando da un lato i dati del monitoraggio settimanale, che domani saranno analizzati dalla cabina di Iss e Ministero della Salute; dall'altro l'esito della Conferenza Stato-Regioni, da poco terminata, con oggetto il nuovo Decreto Legge contenente "Misure Covid-19".
«Come ho già sottolineato più volte - ha detto Fontana - l'uso della mascherina all'aperto, che per me rimane fondamentale in occasioni di rischio come gli assembramenti, è già stata resa obbligatoria con ordinanza da molti sindaci (anche a Bergamo, ndr). Devo inoltre constatare che molti lombardi non hanno mai smesso di usarla».
«I dati di questa settimana – ha spiegato il Governatore - registrano il tasso di occupazione dei posti letto in area medica ancora sotto il 15 per cento, anche se, come in tutto il territorio nazionale, stiamo assistendo a una crescita importante dei contagi che ci spinge a tenere monitorata e attenzionata la situazione».
Fontana rivolgendosi ai lombardi ha chiesto di continuare a osservare le regole su distanziamento e uso dispositivi medici, avere particolare prudenza nei confronti dei soggetti più a rischio, ma soprattutto vaccinarsi. Sia con la terza dose, che con la prima, per chi ancora non l'ha fatto. «Solo questo può frenare l'impatto dell'aumento della circolazione del virus sui ricoveri ospedalieri».
«Non sono mie valutazioni. I dati - conclude Fontana - lo confermano: nel mese di dicembre in Lombardia, il rischio di decesso per i non vaccinati è stato di 1,8 rispetto ai vaccinati (circa il doppio). Per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva addirittura di 6,2 rispetto ai vaccinati. Una realtà che non si può ignorare».