Omicidio Ziliani, sempre più accreditata l'ipotesi del soffocamento
La Procura potrebbe già chiedere il processo per i tre accusati
Emergono nuovi dettagli sulla vicenda che riguarda la morte di Laura Ziliani, l'ex vigilessa scomparsa l'8 maggio a Temù e trovata morta l'8 agosto. Sembra farsi sempre più strada l'ipotesi del soffocamento, molto probabilmente dopo un effetto stordimento causato da farmaci ansiolitici i quali, di per sé, non avrebbero avuto effetti letali.
Attualmente si trovano in carcere, accusati di omicidio, le sue due figlie Silvia e Paola Zani, 26 e 19 anni, e il fidanzato della maggiore, Mirto Milani, 27 anni, bergamasco, che però ha confermato agli inquirenti di avere una relazione anche con l'altra ragazza.
Un triangolo a cui poi si erano aggiunte le prime rivelazioni, ricostruite da investigatori e giornalisti, che raccontavano di come Mirto e i genitori fossero subentrati alla vittima nella gestione del suo patrimonio immobiliare e delle stanze che dava in affitto a inquilini e turisti.
In particolare, è venuta a galla la testimonianza di un'affittuaria, indietro con i pagamenti, che era stata contattata al telefono dalla madre del giovane, Mirna. Quest'ultima le aveva intimato di saldare i propri debiti in quanto - aveva precisato - era lei, dopo la scomparsa della donna, a occuparsi di quelle questioni. Risulterebbe dalle indagini che sarebbe stata addirittura lei a spingere il figlio a gestire le proprietà.
Agli aspetti poco chiari si aggiunge la mail, mandata da un anonimo alla Polizia locale della Val Camonica, in cui il mittente misterioso affermava di aver visto il proprio vicino tirare fuori dalla sua macchina e caricarsi in spalla Laura Ziliani mentre era priva di sensi. A oggi, non si è ancora risaliti all'autore del messaggio e non si è potuta verificare l'attendibilità di quanto riportato.
Infine, il giallo dei materassi, raccontato nell'ultima puntata del programma Storie Italiane su Rai Uno. Prima di svanire nel nulla, la vittima aveva ordinato dei materassi nuovi per il suo bed and breakfast. Quelli vecchi erano stati buttati in discarica il giorno in cui se ne erano perse le tracce. La madre di Mirto ha mandato una mail per disdire l'ordine, come riportato dalla destinataria, che era anche amica della Ziliani. La sua spiegazione era stata che non servivano più: «All'epoca mi era sembrata una cortesia, ora mi sembra tutto strano», è stato il commento.