L'ex vigilessa assassinata

Omicidio Ziliani, Mirto Milani dopo la scomparsa gestiva le proprietà della donna

I comportamenti sospetti degli arrestati, la mail anonima ai vigili e la testimonianza della madre della vittima: «Lui e le mie nipoti sono troppo attaccati ai soldi»

Omicidio Ziliani, Mirto Milani dopo la scomparsa gestiva le proprietà della donna
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Una vicenda con sempre nuovi particolari, quella che vede coinvolte le figlie di Laura Ziliani, Silvia e Paola, e il fidanzato di una delle due, Mirto Milani, residente alla Roncola di Treviolo. Venerdì 24 settembre scorso sono stati arrestati con l'accusa di aver ucciso la donna. I tre compariranno davanti al gip Alessandra Sabatucci, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm Caty Bressanelli. Al momento le ragazze sono al carcere bresciano di Verziano, mentre Mirto si trova nell'altro carcere di Brescia, Canton Mombello.

Gli esami tossicologici effettuati dalla Procura hanno confermato che al momento della morte, avvenuta l'8 maggio scorso, l'ex vigilessa fosse sotto l'effetto di bromazepan. Un ansiolitico che, dato che il medico ha negato di averglielo mai prescritto, si sospetta le sia stato somministrato di nascosto per stordirla, mentre in seguito sarebbe stata soffocata con un cuscino mentre dormiva.

In passato Milani avrebbe avuto delle discussioni con la vittima, dato che c'erano state delle ingerenze da parte sua su come amministrava i propri beni immobili, secondo quanto riportato dalla testimonianza della madre della donna, mentre immediatamente dopo la sua scomparsa, l'8 maggio, il Messaggero riporta oggi (lunedì 27 settembre) che i genitori del ragazzo si erano già sistemati in casa della Ziliani a Temù, pulendo gli appartamenti per i turisti e gestendo le locazioni. Addirittura la madre, Mirna Donadoni, avrebbe assunto un avvocato per occuparsi delle entrate della consuocera e arrivando a intimare a un'affittuaria, indietro con i pagamenti, di saldare i suoi debiti, spiegando che era lei da quel momento a gestire le finanze della famiglia.

Sempre la madre della donna uccisa avrebbe detto agli inquirenti, riferendosi a Milani: «Lui e le mie nipoti sono toppo attaccati ai soldi», mentre ai vigili della Val Camonica sarebbe anche giunta una mail anonima, lo scorso 16 maggio, in cui l'autore raccontava di aver visto il suo vicino prendere una signora priva di sensi sulle spalle dalla sua macchina, signora che avrebbe in seguito riconosciuto come Laura Ziliani. Il mittente avrebbe poi scritto di essere stato pagato per il suo silenzio, ma di essere disposto a un accordo con le autorità. Finora le ricerche per risalire al proprietario dell'indirizzo mail non hanno avuto alcun risultato.

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