Demiral sta diventando un muro. Il tempo è galantuomo, il lavoro paga sempre
L'ex Juventus sta mostrando di che pasta è fatto e a metà stagione i segnali per Gasperini e l'Atalanta sono davvero importanti
di Fabio Gennari
A inizio stagione, con Romero ceduto al Tottenham per 50 milioni di euro più bonus (valutazione totale 57 milioni), il suo ingaggio aveva fatto storcere il naso a molti. Leggendo i commenti sui social, la valutazione era netta: non è all'altezza, i 25 milioni investiti non sono adeguati, rimpiangeremo l'argentino e tante altre affermazioni di questo tipo con certezze distribuite a pioggia ancora prima di vederlo all'opera. Per fortuna, l'unico giudice è sempre il campo e Merih Demiral, centrale turco classe 1998, sta dimostrando di essere un giocatore davvero importante.
Stessa età di Romero e una valutazione più o meno della metà sul mercato, dopo 6 mesi di allenamenti con Gasperini l'ormai ex Sassuolo e Juventus sta facendo vedere che sull'uomo è un portento e pure dal punto di vista tattico non ci sono quasi mai sbavature evidenti che fanno perdere sicurezza a tutto il reparto. Il tecnico di Grugliasco lo aveva detto: con Demiral la società aveva adeguatamente sostituito Romero e i fatti, come al solito, gli stanno dando ragione.
Dagli spifferi che arrivano c'è anche un altro aspetto che rende l'innesto ancora più positivo per il gruppo nerazzurro: Demiral si è perfettamente integrato con i compagni. Non è mai scontato un aspetto come questo se hai un'esperienza precedente in una grande squadra e invece il turco è diverso. Oltre che una grande e sorprendente simpatia davanti ai microfoni (dopo Lazio-Atalanta ha scherzato sia a Sky che a Dazn sulle botte in testa che prende in ogni partita), anche sui social il ragazzo è attivo e sorridente, a dimostrazione di un feeling con l'avventura nerazzurra sempre crescente.
Infine, la continuità. Che si giochi a tre o a quattro, Demiral sta conquistando sempre maggior spazio e continuità (22 presenze stagionali sulle 29 gare giocate dai bergamaschi) e lui stesso ha confermato ai microfoni come il gruppo dei difensori a disposizione sia coeso e pronto a dare una mano nonostante siano in quattro (Toloi, lui, Palomino e Djimsiti) per tre posti. Più Scalvini, ormai in rampa di lancio, e il giovane Cittadini. La difesa del domani passa prima di tutto dal suo riscatto: vale 22,5 milioni e a fine stagione è scontato, oggi per il prestito la Dea ha sborsato appena 2,5 milioni.