Gasp e gli esterni: da Spinazzola a Gosens, quanti sconosciuti diventati uomini mercato
Il tedesco e Hateboer sono state due frecce formidabili a disposizione del tecnico, così come i loro predecessori. E ora che succederà?
di Fabio Gennari
La storia recente dell'Atalanta è molto chiara: gli esterni che hanno lavorato con Gasperini sono diventati praticamente tutti giocatori molto appetibili sul mercato e le cessioni sono state spesso importanti anche sul piano economico. Il dettaglio? I sostituti, chi più e chi meno, si sono pian piano presi la scena e, a eccezione di qualche flop (Piccini, Depaoli e Mojica su tutti), la squadra ha sempre mantenuto un livello importante in una zona del campo che ha fatto la fortuna della Dea gasperiniana.
La prima Dea di questo ciclo aveva Conti e Spinazzola come cursori di fascia. Il laterale attualmente alla Roma era arrivato in prestito dalla Juventus e alla Juve tornò, mentre Conti, dopo l'esplosione, fu protagonista di una turbolenta cessione al Milan nella quale fu inserito Pessina come parziale e piccola contropartita (2 milioni di valutazione sui 25 totali). Nell'anno della Dea in Europa League, le fasce vennero così affidate a Gosens, Hateboer e Castagne. Le premesse non sembravano le migliori visto il livello che avevano raggiunto i loro predecessori, e invece in Italia e in Europa tutti e tre questi giocatori si comportarono molto bene.
A gennaio 2021, dopo il triplo flop di Piccini, Depaoli e Mojica, l'Atalanta ingaggiò Maehle per circa 13 milioni, mentre la scorsa estate sono arrivati a Bergamo Zappacosta e Pezzella, che insieme ad Hateboer hanno dato un buonissimo contributo alla causa nel momento di prolungata assenza di Gosens. Ora che la cessione del tedesco all'Inter sembra vicina (30 milioni di euro la valutazione che ne fa l'Atalanta), la storia recente nerazzurra sembra ripetersi, con un giocatore oggi affermato che potrebbe lasciare Bergamo.
Uno dei segreti del gruppo degli esterni che negli anni si sono succeduti nell'Atalanta, però, è il lavoro di Gasperini. Il tecnico di Grugliasco ha spesso esaltato le caratteristiche dei giocatori a disposizione in quella zona del campo e, indipendentemente da eventuali scelte di modulo che possono anche cambiare un po' il volto alla squadra, ci si aspetta ancora un'ulteriore crescita, in particolare da chi rimarrà a Bergamo e sostituirà il numero 8 tedesco nel momento in cui la cessione all'Inter diventerà ufficiale.