Dopo decenni di calo Città Alta guadagna residenti, Amaddeo: «Scelte premiate dai cittadini»
Ora serve riportare nel borgo storico un medico di base e potenziare i negozi di prima necessità
Se dal 1971 al 2013 Città Alta ha perso, in media, ogni anno 200 residenti, nel 2021 il centro storico ha invece registrato una crescita leggerissima, pari allo 0,11%, tornando alla quota di 2.681 abitanti complessivi. Pare quindi, dopo decenni d’inarrestabile discesa, che il trend demografico si stia invertendo stabilmente.
«Non è una sfida già vinta – commenta Roberto Amaddeo, consigliere comunale della Lista Gori con delega al centro storico -, ma sottolineare l’importante segnale che gli stessi cittadini ci stanno dando è un buon modo per studiare i prossimi passi all’interno del percorso di una Bergamo in continuo cambiamento e in continua crescita. L’obiettivo che ci siamo dati nel 2014 era chiaro e riguardava lo spopolamento di Città Alta, in sintonia con i dati provenienti da tutti gli altri borghi italiani. Bergamo e Città Alta hanno saputo reagire e diventare più attrattive sia dal punto di vista turistico, sia da quello residenziale. A dirlo sono i numeri che si leggono nelle statistiche da anni, nonostante la pandemia».
Tra i fattori che secondo Amaddeo hanno inciso in quest’inversione di tendenza vi sono le politiche di tutela e di valorizzazione degli spazi pubblici, così come gli interventi a sostegno delle attività commerciali presenti soprattutto lungo l’asse centrale della Corsarola. Città Alta, in controtendenza con i dati nazionali, riuscirebbe a mantenere attività longeve e strutturate, tra cui l’80% con più di 50 anni.
«Nel 2014 un terzo degli alloggi popolari presenti in Città Alta era sfitto, oggi sono stati riempiti quasi tutti – continua -. Il valore immobiliare generale è cresciuto notevolmente grazie agli investimenti, non ultimo quello di 8 milioni dedicati al complesso di Sant’Agata, con ben 15 appartamenti in più. Questi numeri danno la cifra della scommessa, per certi versi coraggiosa, che l’Amministrazione sta facendo da diversi anni. La vera sfida vinta è quella di aver sanato uno dei rapporti più conflittuali nella società civile contemporanea: quello tra residenti, commercio e turismo. Con un regolamento molto serio abbiamo evitato che il turismo incontrollato e un commercio poco adatto alle caratteristiche di un borgo snaturassero la quotidianità».
L’obiettivo che si pone adesso il Comune è quello di aumentare il numero di negozi di prima necessità, oltre che di riattivare all’interno delle Mura un ambulatorio in cui un medico di base possa assistere i propri pazienti. «Abbiamo chiesto a Regione Lombardia di includere Città Alta tra le aree disagiate – conclude il consigliere regionale e coordinatore della Lista Gori Niccolò Carretta - per attivare alcune misure straordinarie per affrontare il problema delle cure primarie che non può più essere derogato».