Restauro della fontana del Contarini, ormai ci siamo: le impalcature in Piazza Vecchia
I lavori verranno in parte finanziati dalla Rigoni Asiago. L'azienda aveva lanciato un concorso online che aveva messo in gara Bergamo e Genova
Il marmo bianco di Zandobbio della fontana del Contarini, al centro di Piazza Vecchia, tornerà a splendere. A giudicare dalle impalcature installate tutt’intorno al monumento, pare ormai imminente l’avvio dei lavori di restauro.
Un intervento che sarà eseguito da Lares Restauri e che è stato in parte finanziato dalla Rigoni Asiago, azienda veneta nota soprattutto per le produzioni biologiche di confetture, miele e creme alla nocciola e che dal 2015 sostiene il recupero e la valorizzazione dei beni culturali italiani. Rigoni aveva lanciato un concorso online al quale avevano partecipato oltre 400 mila persone: in gara c’erano Bergamo e Genova, ballottaggio vinto dalla nostra città con 299.134 voti contro 139.751.
Il restauro interesserà gli elementi in pietra e quelli metallici della fontana: verrà verificato lo stato di conservazione del marmo, consolidate le parti distaccate e stuccate le fessurazioni per bloccare il processo di degrado. Infine, verrà steso una sorta di velo protettivo per riparare la fontana del Contarini dall’azione corrosiva delle precipitazioni.
Il monumento
La vasca in marmo bianco di Zandobbio, donata a Bergamo dal podestà Alvise Contarini nel 1780 e realizzata da un autore ignoto, ha una forma a ottagono attorno alla quale sono disposte statue di sfingi, serpenti e leoni. Il nucleo centrale è circondato da statue ornamentali disposte in modo alternato: due piccole sfingi contrapposte tra loro custodiscono vasche piccine che raccolgono l’acqua. Pur avendo oggi una funzione puramente estetica, la fontana del Contarini appena costruita serviva da riserva d’acqua per uso domestico e per combattere la siccità.
Nel corso del 1858 il monumento fu rifatto quasi completamente, intervento che ne modificò parzialmente le caratteristiche. Nel 1885 la fontana fu smontata per far posto a una statua a Giuseppe Garibaldi, fino all’inizio del XX secolo, quando fu rimontata nell’originaria posizione, mentre il monumento all’eroe risorgimentale fu collocato in Città Bassa.