Il "suggerimento" di don Matteo Cella a don Emanuele Personeni: «Non venire a Nembro»
Don Emanuele domani inaugurerà il suo cammino contro l'obbligo vaccinale e il Green Pass. Don Matteo gli ha scritto: «Non difendi una battaglia di libertà, ma l'egoismo»
Domani, venerdì 11 febbraio, don Emanuele Personeni inaugurerà il suo pellegrinaggio per il Paese per dire «No all'obbligo vaccinale, no ai ricatti, no al Green Pass». Partendo da Ambivere, la prima tappa si snoderà attraverso le parrocchie di Mapello, Valtrighe, Sotto il Monte, Carvico, Calusco d’Adda, Solza, Medolago, Suisio e Bottanuco.
Un itinerario che passando per l’Isola Bergamasca lo porterà verso Gorgonzola, Melegnano, il Pavese, il Lodigiano e la provincia di Piacenza. Tra quelle annunciate dal sacerdote, non è prevista alcuna tappa in Val Seriana, l’area più colpita dalla prima ondata del Covid. Una scelta saggia, ispirata forse dal messaggio che il curato di Nembro, don Matteo Cella, ha inviato qualche giorno fa al prete negazionista.
«Ciao Don Emanuele. Sono don Matteo (Nembro). Ho visto il tuo video di lancio del cammino. Non puoi nemmeno immaginare la rabbia che genera un messaggio di quel tipo nelle persone del nostro paese. Ho fatto un semplice test con poche persone al volo e il risultato è unanime. Non venire perchè non saremo neutrali. Per nulla».
«Quella che sostieni non è una battaglia di libertà – continua don Matteo - ma la difesa dell'egoismo di chi, per chissà quale assurda ragione, decide di non contribuire a combattere l'unico comune nemico: il virus. È un atteggiamento incivile nel senso letterale della parola. In una comunità che ben conosce cosa significa la pandemia queste prese di posizione suonano come un'offesa verso chi ha sofferto e nei confronti di chi è morto a causa del virus: loro il vaccino l'avrebbero preso volentieri. Francamente non trovo una grande diversità tra il tuo messaggio e chi ha imbrattato il muro del cimitero con frasi farneticanti contro la vaccinazione. Mi è sembrato giusto comunicarti il mio pensiero in modo diretto. Sicuramente ci sarà una presa di posizione pubblica mia e probabilmente di altri nei prossimi giorni anche perchè è inaccettabile che questa crociata sia combattuta come "prete della diocesi di Bergamo"».
Il messaggio è stato pubblicato dallo stesso don Matteo su Facebook, che ha deciso di prendere posizione contro «un collega che sta facendo una propaganda immeritata a chi ha deciso di non avere alcun senso civico e rispetto per la storia che abbiamo vissuto collettivamente e per le persone che più l'hanno sofferta, soprattutto chi è morto nel 2020».
«Penso sia ora di smettere di confondere libertà con egoismo – aggiunge il curato di Nembro -, espressione di idee con esibizionismo, rispetto della minoranza con incapacità di fare alleanza per il bene comune. Invito tutti a non avere ambiguità. Non dobbiamo fare una guerra santa contro niente e nessuno. Ma la responsabilità per la salute è un dovere morale e civico che si realizza oggi soprattutto con il vaccino. Non è un'opinione: è scienza. E non c'è religione, opinione, ideologia o creduloneria che possa opporsi all'evidenza dei numeri»