parte l'11 febbraio

Don Emanuele Personeni in pellegrinaggio per dire «no all'obbligo vaccinale, ai ricatti, al Green Pass»

Insieme a don Alessandro Nava e don Andrea Testa aveva diffuso un opuscolo negazionista a ottobre dell'anno scorso. Venerdì scorso, un giorno prima dell'annuncio del pellegrinaggio, un comitato ne aveva chiesto l'allontanamento da Mapello e Ambivere con una raccolta firme

Don Emanuele Personeni in pellegrinaggio per dire «no all'obbligo vaccinale, ai ricatti, al Green Pass»
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«No all'obbligo vaccinale, no ai ricatti, no al Green Pass. Sì invece al rispetto di ogni persona, sì alla libertà, sì alla nostra comune umanità». A quattro mesi di distanza dalla pubblicazione dell’opuscolo negazionista “Covid-19 i conti non tornano” don Emanuele Personeni, prete in servizio nella comunità parrocchiale di Mapello-Ambivere, rompe parzialmente il silenzio, annunciando di voler intraprendere un cammino attraverso l’Italia per «difendere i diritti umani fondamentali».

Il pellegrinaggio prenderà il via venerdì 11 febbraio, «il giorno dedicato alla Madonna di Lourdes e giornata mondiale del malato» spiega il sacerdote, ed è stato annunciato con un video pubblicato su YouTube sabato scorso (5 febbraio). Una strana coincidenza del destino, visto che il giorno prima un gruppo di cittadini riunito in quello che è stato ribattezzato “Comitato per il trasferimento dei preti Mapello-Ambivere” ne aveva chiesto l’allontanamento con una petizione (QUI IL LINK).

Il caso

Don Emanuele Personeni, insieme ai colleghi don Alessandro Nava e don Andrea Testa, aveva diffuso il libretto tra i parrocchiani insieme a un appello in cui si chiedeva loro di aderire a un “fondo tamponi” creato per finanziare i test di non voleva vaccinarsi. Un’iniziativa che aveva spaccato la comunità dell’Isola Bergamasca e provocato la dura reazione da parte dei sindaci di entrambi i comuni e della Curia, che aveva preso le distanze dai tre sacerdoti e ribadito la propria linea pro-vax.

Il caso dei tre preti no-vax era stato sollevato in primis dalla nostra redazione, dopo aver letto il libretto e la lettera che lo accompagnava. Interpellato nel merito, don Emanuele Personeni all’epoca si è trincerato dietro un no-comment: «Abbiamo dato l’opuscolo ai parrocchiani a cui ritenevamo opportuno consegnarlo», ci era stato risposto. Poi il silenzio, rotto lo scorso fine settimana.

Il volumetto “Covid-19 i conti non tornano”, suddiviso in sette capitoli, conteneva una serie di riflessioni negazioniste e no-vax, in cui si puntava il dito contro il Governo e contro un cosiddetto «obbligo surrettizio a vaccinarsi». «Ora - si domandavano i tre sacerdoti attaccando il Green Pass - cosa manca per descrivere ciò che sta accadendo come una inedita forma di totalitarismo? (….) Il presagio di provvedimenti ancora più dispotici è concreto». I preti concludevano le loro argomentazioni con due auspici: che «almeno nelle parrocchie e nelle Diocesi i non vaccinati possano trovare riconoscimento, ascolto e sostegno economico nel momento in cui dovessero venire privati dello stipendio», e che «la Chiesa marchi almeno un po’ di differenza rispetto al pensiero dominante: l’appiattimento ecclesiale sulle decisioni politiche rischia di farle passare come fossero la voce stessa di Dio».

Ora il pellegrinaggio

Tesi dalle quali don Emanuele pare non essersi discostato poi molto in questi ultimi mesi. Nel video pubblicato su YouTube dice che si fermerà nelle parrocchie per consegnare nelle mani dei preti o di qualche parrocchiano due lettere. La prima rivolta alle parrocchie:

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La seconda indirizzata al Papa:

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«Voglio condividere il mio pensiero nella speranza che cresca nelle parrocchie la coscienza della gravità del momento - spiega -, delle profonde ingiustizie che con il pretesto della pandemia vengono perpetrate nelle persone e della sofferenza che ne deriva».

Il sacerdote, evidenziando come altri «marciatori delle libertà» e «resistenti» stiano percorrendo a piedi il Paese, specifica che si sposterà a piedi o in bicicletta «per solidarietà con chi è privato del diritto di utilizzare i mezzi pubblici perchè non è vaccinato. Di giorno in giorno saranno benvenuti quanti vorranno camminare insieme anche solo per un tratto, per la tappa intera o anche di più».

Infine, in ognuna parrocchia, oltre a incontrare il parroco, don Emanuele si augura di poter «condividere un breve momento di preghiera aperto a tutti all'esterno della chiesa. All'inizio di ogni tappa pregherò con chi vorrà il rosario».

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