Bocciata la scuola bergamasca, che perde altri mille alunni (preoccupa l'ignoranza)
Per secondo anno calano gli iscritti in prima media, soprattutto in Val Seriana. Tengono per ora le superiori. Male le prove Invalsi
di Wainer Preda
È una tendenza in atto. E purtroppo al momento non c’è rimedio. Diminuiscono per il secondo anno consecutivo gli iscritti alle scuole del primo ciclo in Bergamasca. È quanto emerge dai dati in mano alla Provincia. Le stime provvisorie dicono che quest’anno ci saranno oltre mille bambini in meno alle scuole medie. Ma non si tratta di un caso isolato. Già l’anno precedente erano calati di duemila unità. Per gli analisti, dunque, non si tratta di una sorpresa ma di un trend. E all’origine ci sarebbe il calo demografico che si rileva soprattutto nelle valli. Soprattutto in Valseriana.
La diminuzione, probabilmente, si ripercuoterà nei prossimi anni sulle superiori che per ora tengono. I dati non sono ancora definitivi. Ma le prime stime basate sulle iscrizioni online per l’anno scolastico 2022-2023 dicono che in Bergamasca al primo anno delle superiori ci saranno circa 9200 studenti. In una terra votata al lavoro, a far la parte del leone sono gli istituti tecnici e professionali. Li hanno scelti oltre la metà dei giovani bergamaschi (52 per cento) in uscita dalle scuole medie (e presumibilmente i loro genitori).
In particolare, il 37,2 per cento si è rivolto alle scuole tecniche, il 14,7 per cento a quelle professionali. Si tratta di risultati più alti rispetto alla media nazionale e regionale. Ma anche in questo caso, non sorprendenti. Inferiori solo di un punticino allo scorso anno, quando avevano scelto i tecnico professionali il 53 per cento degli studenti. Quel punticino, lo guadagnano i licei che passano dal 45 per cento del 2020, al 46,5 del 2021, fino all’attuale 48 per cento. Il più gettonato resta lo scientifico, scelto dal 21 per cento degli studenti per il prossimo anno. Poi seguono le Scienze Umane, con il 12 per cento. Il linguistico con il 6 per cento e poi a cifre inferiori l’artistico e il classico.
I trend educativi nella nostra provincia sono grossomodo confermati. Ma a preoccupare il provveditorato sono soprattutto due elementi: il primo è il calo demografico, con gli iscritti in prima media arrivati a 9300 per il prossimo anno. Il secondo è prettamente didattico. Le prove Invalsi hanno mostrato un crollo delle competenze fra gli studenti. I test di italiano, matematica e inglese affrontati dagli allievi di seconda e quinta elementare, di terza media e di seconda e quinta superiore, a livello nazionale sono stati sconfortanti. Sono aumentati in maniera drastica i cosiddetti studenti “low perfomer”, mentre sono diminuiti i “top performer”. E anche in Bergamasca si osserva la medesima tendenza. Gli alunni a bassa performance sono cresciuti del 3,5 per cento in terza media e del 7,3 per cento in quinta superiore. Mentre i colleghi ad alta performance sono scesi 3,5 per cento alle medie e addirittura del 9,7 per cento alle superiori...